POSTA e RISPOSTA n.282 è dedicata al compiuto intervento (giunto alle h.11:42 del 25 marzo 2012 dall'account di posta sergioferritto@alice.it) dell'Avv. Sergio M. FERRITTO. Argomento di dibattito la proposta rivoluzionaria dell'Avv. CALFA: "Condivido in parte la proposta dell'Avv. Calfa, e, segnatamente nella parte in cui si ricordano le positive esperienze della giustizia amministrata dai Pretori. Anch'io ho appreso moltissimo dai Pretori anche per avere svolto per tanti anni le funzioni di Vice Pretore Onorario ed anche con l'incarico di reggenza dell'Ufficio. Tuttavia i tempi sono cambiati e la proposta di riforma, a mio sommesso avviso, dovrebbe essere incentrata su un giudice di primo grado possibilmente togato (maggiormente gradito ed accettato dai cittadini). I Magistrati onorari, di cui è innegabile il positivo contributo da essi apportato, dovrebbero essere selezionati tra gli avvocati di provata esperienza professionale, assunti nei ruoli giudiziari (con dispensa dalla libera professione), retribuiti decorosamente, e dovrebbero amministrare giustizia "fuori distretto", anche senza limiti di valore e materia (fatta eccezione per quella fallimentare). Tutte le decisioni dovrebbero essere periodicamente monitorate dai Dirigenti degli Uffici, con possibilità di adottare provvedimenti ritenuti opportuni. I Giudici di Pace, giusta quanto appresso, dovrebbero valorizzare la loro funzione conciliativa, sia in materia civile, sia penale, senza incentrare il loro lavoro sul contenzioso. Le Corti d'Appello dovrebbero essere anch'esse monocratiche in modo da recuperare Magistrati ed assicurare maggiore snellezza di trattazione con eliminazione dei problemi di composizione collegiale e con la sottrazione di tutto il contenzioso seriale (ingiusta detenzione, durata dei processi ecc..) che intasa i ruoli e poco giova al compito di giudice del gravame (verifica delle precedenti decisioni di merito). Quest'ultimo contenzioso, a mio avviso responsabile della dilatazione dei tempi di fissazione delle udienza di precisazione delle conclusioni e/o discussione, dovrebbe delegarsi ad organismi stragiudiziali quali Commissioni istituite presso i dicasteri di competenza. Natuarlmente dovrebbe completamente eliminarsi l' attuale ed inutile Mediazione (che, oltre ad essere oltremodo onerosa per tutti, offende il ruolo dell'avvocato da sempre capace di raggiungere accordi con il Collega, quando è stato possibile). Al più delegarsi la stessa ai Giudici di Pace con la riduzione della loro competenza in materia contenziosa. Grazie per l'ospitalità e l'occasione di dibattito. Avv. Sergio M. Ferritto". - Grazie, Sergio caro, per l'analisi: io ai GdP toglierei immediatamente il settore penale: mi pare che non siano proprio in grado in gestirlo. Ringrazio, infine, per il suo telegrafico dispaccio "Condivido in pieno il parere dei colleghi" l'avv. CARLO CALLI, che mi ha scritto alle h.17:21 del 22 marzo 2012 dall'account studiocalli@juris.it. Alle h.16:20 del 27 marzo 2012, l'Avv. NICOLA DI LERNIA di Trani mi invia dall'account di posta nicoladilernia@alice.it il seguente commento riferito al P&R n.281 ove l'Avv. DI LUCCA ha commentato con amarezza le ultime riforme: "Condivido l'opinione del Collega Michele Di Lucca; le ultime normative tendono a svilire la professione forense, come se il diritto di difesa non fosse utile per il cittadino, ma solo un costo da abbattere. Nicola di Lernia Foro di Trani". Alle h.19:23 ancora del 27 marzo 2012 ricevo un post da STEFANO di Pistoia: "salve sono un altro cittadino italiano che è costretto ad assistere passivamente a quello che non è altro che un abuso ...di questa magistratura, cinque anni per una precisazione conclusioni in corte appello del tribunale di Firenze. E' una vergogna!!!! Stefano da Pistoia". Alle h.14:05 del 23 marzo 2012 dall'account di posta nicola.santarcangelo@tiscali.it ancora adesioni alle opinioni dell'Avv. CALFA: "Condivido pienamente il pensiero dell'Avv.Calfa" - Grazie a tutti per la passione con cui seguite Studio Cataldi.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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