Un padre che ha mostrato per lungo tempo un completo disinteresse per un figlio naturale è tenuto a risarcire i danni. È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione confermando una condanna al risarcimento dei danni inflitta al padre di un 54enne. L'uomo, nel lontano 1958, aveva scoperto che la donna con cui aveva avuto una relazione stava per mettere alla luce un bambino e aveva deciso quindi di interrompere qualsiasi rapporto con la donna rifiutando anche di riconoscere il figlio e di mantenerlo. La vicenda finirà nelle aule di giustizia dove il ragazzo, una volta divenuto adulto e padre di famiglia lamentava comunque di avere avuto problemi esistenziali che ha potuto superare solo nel tempo andando a costituire un nuovo nucleo familiare. Nella parte motiva della sentenza la cassazione (Prima sezione civile, sentenza n.5652/2012) annota che "il disinteresse dimostrato da un genitore nei confronti di un figlio, manifestatosi per lunghi anni, e connotato, quindi, dalla violazione degli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione, determini un 'vulnus', dalle conseguenze di entita' rimarchevole ed anche, putroppo, ineliminabili, a quei diritti che, scaturendo dal rapporto di filiazione, trovano nella carta costutuzionale e nelle norme di natura internazionale recepite nel nostro ordinamento, un elevato grado di riconoscimento e di tutela". Ora il padre dovrà corrispondere un risarcimento di euro 25.000 per i danni subiti dal figlio oramai adulto. La Corte ha ritenuto non fondata la linea difensiva del genitore che sosteneva di essersi convinto di non essere padre perché la madre non si era fatta più vedere. Nella stessa sentenza sono state respinte le ulteriori richieste del figlio che chiedeva un risarcimento maggiore sulla base di pregiudizi esistenziali dovuti al completo disinteresse del padre.
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