L'avvocato Lipera, ha presentato ricorso per cassazione contro la sentenza della Corte d'appello per i minorenni che ha condannato Speziale a otto anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale di Filippo Raciti, morto durante gli scontri nel derby di calcio Catania-Palermo. Il legale del giovane chiede l'annullamento della sentenza perchè "Manca la prova dell'impatto del sottolavello con l'ispettore di polizia e non c'e' alcun testimone". La sentenza, secondo il legale va annullata senza rinvio "o che l'imputato sia assolto perche' il fatto non sussiste o in subordine per non averlo commesso". Secondo l'Avv. Lipera "La grave lacuna indiziaria, definita dalla Cassazione in sede cautelare incolmabile, è la medesima prospettazione fattuale confluita nel dibattimento che ha portato alla condanna dello SPEZIALE sia in primo che in secondo grado".
"Le questioni sono e rimangono invariate - scrive il legale - Manca la prova dell'impatto che avrebbe cagionato il decesso dell'Isp. RACITI: vi è un "buco" nelle immagini riprese dalle telecamere dell'impianto di sorveglianza. Nessun testimone.
Pessima qualità delle immagini: era sera, l'illuminazione era scarsa, la presenza di fumi sprigionati dai lacrimogeni e dai fumogeni, le immagini erano concitate e convulse.
C.A. non ritiene rilevanti le superiori censure.
La divisa dell'Ispettore RACITI era simile a quella dell'Ispettore DI MAURO (s.i.t. GAMBUZZA 6/2/2007) e si trovavano entrambi negli stessi posti.
C.A. esclude la presenza del DI MAURO ignorando le dichiarazioni del Sov. della Polizia di Stato SPITALERI Francesco, secondo il quale l'Isp. DI MAURO si trovava anch'egli nei pressi della curva nord (v. S.I.T del 6/2/2007 confermate il 13/2/2007 avanti al PM).
BALSAMO Giuseppe, in servizio al X° Reparto Mobile di Catania; SPITALERI Francesco, vice sovrintendente della Polizia di Stato, Tenente dei CC. ALLEGRETTI Dario, Comandante del nucleo operativo di Messina Sud, CARTABELLOTTA Giuseppe Armando, Maresciallo Capo dei Carabinieri in servizio al XXII battaglione Sicilia di Palermo.
C.A. non motiva sulle loro testimonianze che escludono l'impatto (da ultimo BARTILONA sentito anche in appello)".
Altre informazioni su questo argomento (le altre tesi difensive dell'Avv. Lipera)
"Le questioni sono e rimangono invariate - scrive il legale - Manca la prova dell'impatto che avrebbe cagionato il decesso dell'Isp. RACITI: vi è un "buco" nelle immagini riprese dalle telecamere dell'impianto di sorveglianza. Nessun testimone.
Pessima qualità delle immagini: era sera, l'illuminazione era scarsa, la presenza di fumi sprigionati dai lacrimogeni e dai fumogeni, le immagini erano concitate e convulse.
C.A. non ritiene rilevanti le superiori censure.
La divisa dell'Ispettore RACITI era simile a quella dell'Ispettore DI MAURO (s.i.t. GAMBUZZA 6/2/2007) e si trovavano entrambi negli stessi posti.
C.A. esclude la presenza del DI MAURO ignorando le dichiarazioni del Sov. della Polizia di Stato SPITALERI Francesco, secondo il quale l'Isp. DI MAURO si trovava anch'egli nei pressi della curva nord (v. S.I.T del 6/2/2007 confermate il 13/2/2007 avanti al PM).
BALSAMO Giuseppe, in servizio al X° Reparto Mobile di Catania; SPITALERI Francesco, vice sovrintendente della Polizia di Stato, Tenente dei CC. ALLEGRETTI Dario, Comandante del nucleo operativo di Messina Sud, CARTABELLOTTA Giuseppe Armando, Maresciallo Capo dei Carabinieri in servizio al XXII battaglione Sicilia di Palermo.
C.A. non motiva sulle loro testimonianze che escludono l'impatto (da ultimo BARTILONA sentito anche in appello)".
Altre informazioni su questo argomento (le altre tesi difensive dell'Avv. Lipera)
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