Sono le h.18:43 del 10 maggio 2012 e bussa a POSTA e RISPOSTA n. 310 una nostra lettrice, purtroppo vedova, che ci scrive dall'account di posta m.lucianosperanza@alice.it: "Condivido in pieno, a maggior chiarimento mio marito è morto dopo aver versato all'Inps 40 anni di contributi e senza aver avuto il tempo di veder erogata nemmeno il primo mese di pensione, tra l'altro bassissime vista che la maggior parte versati come artigiano ed il resto come co.co.co., bene io dipendente di un ente locale vissuta con lui tutta la vita, contribuendo anche quando le sue entrate non erano sufficienti a pagare gli onerosi contributi Inps per evitare le sanzioni, sono stata considerata titolare di un reddito medio-alto dall'Inps e di quella già MISERA PENSIONE di reversibilità mi viene erogata l'ultima fascia possibile ben 133 euro lordi. Questo il regalo della "legge Dini" sull'incumulabilità dei redditi. Ma perchè mi chiedo i redditi dei nostri politici sono cumulabili, e i sacrifici che io ho fatto insieme a mio marito per versare all'Inps tutti quei contributi a beneficio di chi devono andare? forse per le pensioni erogate dopo una sola legislatura ai "politici" come Cicciolina? Trovo una enorme ingiustizia tutto ciò, anzi lo considero un furto legalizzato, qualcuno dovrebbe veramente provare a sanare questo arbitrio?" - Per alcune enormi ingiustizie occorrerebbe ipotizzare di intaccare il principio del diritto quesito e rivedere o sopprimere certe prebende che suonano ormai quali intollerabili appannaggi. Perché il DIRITTO vola sempre più in alto delle LEGGI INGIUSTE.
Scrivi all'Avv. Paolo Storani
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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