MEDIAevo (3) - Anche se ignora la Dichiarazione Universale dei diritti dell'animale dell'UNESCO ammiro Ignazio MARINO, sia come medico, sia come senatore della Repubblica. Perciò ascolto e leggo con vivo interesse le sue opinioni. "Il rispetto di ogni essere vivente è un dovere, eppure i test sugli animali sono indispensabili e purtroppo non ancora sostituibili con metodi alternativi, e questo vale per tutti i farmaci e i vaccini. Rigorose regole internazionali vietano infatti di somministrare a un uomo una medicina se non è stata testata su due specie animali, una delle quali non può essere un roditore. Per tutelare la nostra salute e la nostra sicurezza. E quella degli animali? Per troppo tempo a causa di un atteggiamento irresponsabile il loro interesse non è stato considerato e per questo, nel 2010, l'Unione Europea ha approvato una direttiva sulla protezione degli animali utilizzati per studi scientifici. Una legge da affossare secondo chi vorrebbe addirittura vietare nel nostro paese l'allevamento di animali destinati alle sperimentazioni. Chi è contrario all'uso degli animali in laboratorio va rispettato, ma c'è davvero qualcuno che ritiene possibile testare gli effetti di un farmaco, come un'eruzione cutanea, l'insufficienza epatica o le allucinazioni, su una cellula in provetta? Oppure la proposta è quella di sperimentare le sostanze direttamente sugli uomini e sui bambini?" - Dissento categoricamente da questo approccio che ho letto nel numero de "L'espresso" in edicola l'11 maggio 2012, basito per l'esordio: "nel 1992 ho ucciso un babbuino"; sono fermamente convinto che un babbuino, un primate abbia gli stessi, identici diritti di una persona. Il 99% del nostro DNA è identico a quello degli scimpanzè e tutte le nostre funzioni sono uguali. Se sottoposto a sollecitazioni, un primate risponde come un essere umano. Ha memoria, apprendimento, capacità di comunicare, sono in grado di collaborare, decidere. Hanno una complessa vita sociale (per la cronaca, la mia gatta Mariolina ha imparato da tempo ad aprire le porte di ogni stanza ove intende entrare). Esiste una continuità tra scimpanzè, gorilla ed uomo che appartengono alla medesima famiglia zoologica. Anzi v'è da augurarsi che in futuro i primati non prendano il sopravvento sull'uomo perché, se così accadesse, potrebbero, ragionando come i ricercatori, assoggettare i nostri discendenti alle stesse sevizie alle quali il Sen. Marino ammette di aver sottoposto gli animali. Invece di nasconderVi dietro l'asserzione assiomatica che "non rinnego nulla, quegli esperimenti sono serviti per perfezionare una terapia ...i test sugli animali sono indispensabili e purtroppo non ancora sostituibili con metodi alternativi" tocca a Voi ricercatori bravissimi eliminare al più presto questo scempio, questa barbarie; al legislatore l'obbligo di bandirla. Lei stesso riconosce nell'articolo che "il sistema immunitario degli uomini e quello dei babbuini non sono compatibili, nemmeno utilizzando i farmaci antirigetto più potenti". Sino ad ora avete sacrificato degli esseri meravigliosi, dotati di intelligenza superiore, capaci di sentimenti in tutto e per tutto paragonabili agli uomini, per NULLA o quasi. Un'ecatombe di esseri innocenti. Ritengo sia indispensabile porre fine a tutto ciò che non può più essere accettato. Inutile che stia a ricordare il pensiero sui DIRITTI degli animali di Seneca, Ovidio, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Tiziano Terzani, Margherita Hack. E tra i diritti assoluti vorrei citarne uno soltanto ma fondamentale: il diritto alla VITA. Tengo a ricordare l'articolo 8 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'animale stilata dall'UNESCO il 15 ottobre 1978: "a) la sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica e psichica è incompatibile con i diritti dell'animale che si tratti d'una sperimentazione medica, scientifica commerciale sia di altra forma di sperimentazione. b) Le tecniche sostitutive DEVONO essere utilizzate e sviluppate".
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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