Sono le h.20:48 dell'11 luglio 2012 e POSTA e RISPOSTA n. 339 riceve la seguente mail del nostro lettore Dott. GIACOMO VALLETTA, che ringrazio sentitamente per avere raccolto l'invito rivoltogli: "Egregio Avvocato Storani, La ringrazio per l'interesse da lei dimostato nei miei confronti e per la sua disponibilità al dialogo. Faccio immediatamente "mea culpa" e riconosco che i toni e i contenuti dei miei scritti potevano suonare come "aggressivi" ed "offensivi" nei confronti di persone che hanno subito danni seri ed irrimediabili in seguito ad errori medici documentati e dimostrati. Di ciò chiedo scusa, senza problemi, senza rancori, ma io non mi rivolgevo affatto a loro! Ho cominciato a lavorare nella Sanità dal lontano 1981 (non sono un giovincello!) con tanto entusiasmo e passione per un lavoro che mi piaceva tanto e per cui ho conseguito la Laurea a 24 anni. Ho lavorato in ospedale in anni in cui la sanità pubblica funzionava, soprattutto nelle piccole strutture (i tanto bistrattati, neanche fossero lager, Mini-ospedali) con soddisfazione reciproca, mia e dei pazienti. L'inversione di tendenza è purtroppo cominciata dopo il 2000- 2001, allorchè le denunce nei confronti dei medici per malpractice sono cominciate ad aumentare in modo esponenziale, come documentato dalle Compagnie Assicurative, fatto che ha avuto come ricaduta il progressivo deterioramento del rapporto medico-paziente con conseguente ricorso alla medicina difensiva e con esplosione dei costi della sanità (lei non ha idea di quanti esami inutili si facciano quotidianamente!!) e delle assicurazioni che hanno decuplicato i loro premi, non tenendo conto che, come nell'articolo di G.A. Stella, ben il 98% delle denunce si conclude con l'archiviazione. La mia ira non era certo rivolta nei confronti di quei signori che hanno avuto seri problemi sanitari ( a loro va tutta la mia comprensione e solidarietà), ma nei confronti della moltitudine di persone che affolla i Pronto Soccorso per banali patologie ("Faringiti" "febbre" "lombalgie" tutte patologie di competenza dei medici di famiglia) o per incidenti stradali lievi (vengono "a fare le lastre", tanto non si paga nulla) La conseguenza di ciò: attese nei pronto soccorso interminabili in quanto sovraffolati e, paradossalmente, con il risultato che la sanità pubblica funziona ottimamente per costoro (In quanto fanno le radiografie, le ecografie, le TAC, le analisi , le visite specialistiche ecc ecc) mentre per chi ha patologie serie (Ictus , infarti , neoplasie ecc) funziona malissimo, in quanto pochi e sovraffollati i centri di eccellenza in grado di rispondere a queste esigenze. Aggiungiamo a tutto ciò il blocco delle assunzioni che sta riducendo all'osso il personale sanitario (chi va in pensione non viene sostituito) ed il taglio, pauroso, dei posti-letto, ed eccoci al disastro attuale della sanità pubblica. Con la speranza di aver dato un serio e pacato contributo alla discussione la saluto cordialmente Giacomo Valletta". Alle h.12:37 del 12 luglio 2012 dall'indirizzo mail studiorossi.ennio@virgilio.it: "Rilevo che molti medici (ci sono anche quelli seri ma vanno diminuendo) fanno "palestra" nelle strutture pubbliche sui poveri disgraziati e quando diventano esperti passano alle cliniche private per operare chirurgicamente anche quando non c'è bisogno perchè sollecitati dal direttore commerciale . Più si opera più si incassa dalla Regione. Se invece il caso non conviene lo si lascia alle strutture pubbliche. La direzione di marcia: screditare sempre più la sanità pubblica. Il ns. Governatore ...è la punta di diamante di questa operazione. I politici invece di confrontarsi sul come fare per fare funzionare la sanità pubblica contribuiscono al suo sfascio in modo da favorire i loro compagni ..." - Ringrazio entrambi i visitatori per le loro lettere sul mondo della sanità.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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