PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone)
Trascorrendo piacevoli giornate sulle spiagge di Adriatico e Tirreno ho finalmente potuto godere della lettura di quotidiani, riviste e immancabili web-news. Per giorni interi la parola più usata dai giornalisti è stata senza dubbio "sentimento antitedesco". Dall'oggi al domani Monti è passato dal monito sul pericolo spread sopra i 500 punti a quello per il sempre più crescente giudizio negativo sulla Germania.
Ma possibile che tutto d'un tratto ci si accorga che gli italiani non amino i tedeschi? I tedeschi dalle nostre parti non hanno mai creato gran simpatie e in ciò l'Italia può vantare un'unione di pensiero, sconosciuta ai più in parecchie altre occasioni (se non quello della non sopportazione della propria suocera). I teutonici storicamente non ci sono mai piaciuti, se non quando gli antichi romani li tenevano sotto controllo, o almeno ci provavano. Ma non durò troppo a lungo; e da allora per noi sono state (quasi) sempre mazzate e grandi inchini. Ma non inutili, certo che no, sono serviti a fornirci un unico ed irripetibile grande capro espiatorio, volete mettere? E poi le nostre piccole rivincite ce le siamo prese sul campo verde, quello che sta a cuore alla maggior parte degli italiani: il calcio ha ben pareggiato il bilancio.
Ma volete mettere avere un colossale capro espiatorio a gratis? Impagabile, ovviamente non per noi cittadini, ma bensì per chi sta un po' più sopra di noi. Poter spostare tutte le loro colpe su un paese ai più inviso è stato geniale, o perlomeno machiavellico. E non è un atteggiamento recente, bensì risale a molti più anni addietro. A noi il bacino austro-ungarico-prussiano non è mai andato molto a genio, alla poca sopportazione per la loro rigidità di pensiero e costumi già aveva inneggiato Manzoni (pur per carità citando il seicentesco dominio spagnolo). Peggio che peggio dopo le due guerre mondiali, dalle quali indubbiamente i tedeschi non sono usciti candidi e indenni. Però lo stesso si potrebbe dire di noi, visto che il Fascismo ha le sue colpe etiche e morali. E di supporter ne ha avuti, e ancora ne ha, tanti, così da renderci non troppo diversi dai tedeschi dunque. Però avere un capro espiatorio, come dicevo prima, faceva e fa molto comodo. Un vero lusso per i filo-fascisti, che poterono così attribuire tutte le brutture mussoliniane alla follia di Hitler. Indubbiamente Mussolini rispetto a Hitler pareva un chierichetto, ma parecchi macigni nelle scarpe li aveva anche lui. Ma noi italiani abbiamo pur dovuto avere la chance di mantenere la nostra immagine positiva, tutto pizza, sorrisi e tarantella, o no?
Ora, a distanza di parecchi decenni la Germania torna ad essere nuovamente la valida giustificazione della nostra incapacità di reagire concretamente alla crisi, sia politica sia economica. E allora perfetta Angela Merkel per incarnare colei la quale tutto causa e tutto distrugge. Mina all'unione, pretende addirittura che l'Italia (ma anche Grecia e Spagna) si assesti economicamente e diminuisca il suo malefico spread, e rispetti gli standard economici europei. Oltraggio, come può osare tanto? Trascorrendo piacevoli giornate sulle spiagge di Adriatico e Tirreno ho finalmente potuto godere della lettura di quotidiani, riviste e immancabili web-news. Per giorni interi la parola più usata dai giornalisti è stata senza dubbio "sentimento antitedesco". Dall'oggi al domani Monti è passato dal monito sul pericolo spread sopra i 500 punti a quello per il sempre più crescente giudizio negativo sulla Germania.
Berlusconi in fondo qualcosa è riuscito a farlo benissimo (oltre che ad organizzare feste memorabili, tanto da essere ancora spesso citate...in giudizio! Eh, eh, scusatemi la battuta, ma è in tema): incolpare la Merkel di tutte le nostre disgrazie più recenti. O se non altro di quelle sorte dal momento in cui la Frau ha iniziato il suo mandato. E a scaricare sulla signora di ferro danni che, tutti noi sappiamo, dipendono da ben altro, come dal marciume del nostro sistema governativo in primis; ma anche a noi cittadini fa bene pensare che ci sia un Paese nero che ci vuol tanto male.
Intanto io personalmente, alla Merkel, propongo di erigere un monumento, o almeno intitolarle una via, perché sempre le sarò grata di aver rivelato, non solo all'Europa, ma anche a noi stessi che la nostra economia non era per nulla fiorente, come per anni ci hanno fatto credere. E di portare l'ex-animatore di crociere alle dimissioni. Grazie mille Frau. Monti ben sa che il pericolo non sono i tedeschi e la loro premier, bensì il nostro sistema e la nostra burocrazia; quindi si auspica che possa prima o poi partire con una vera e propria "epurazione" interna.
E poi i tedeschi dobbiamo ringraziarli anche perché non hanno abbandonato il nostro Belpaese come meta delle loro vacanze; non appena si sono risollevati dalla crisi sono tornati a deliziarci con le loro pance ustionate e calzini candidi abbinati a sandaletti monacali. E a portare un po' di soldini alla nostra malmessa economia turistica, e sicuramente anche a quella greca e spagnola. Con la Merkel in testa, grande amante di tutta la nostra penisola. Difetti per carità tanti, ma noi ne abbiamo ben di più. E poi dacché Moody's li ha "de-graduati" un po' sono diventati meno perfettini e meno super-efficienti, più "cialtronescamente umanizzati", insomma più italiani.
barbaralgsordi@gmail.it
Trascorrendo piacevoli giornate sulle spiagge di Adriatico e Tirreno ho finalmente potuto godere della lettura di quotidiani, riviste e immancabili web-news. Per giorni interi la parola più usata dai giornalisti è stata senza dubbio "sentimento antitedesco". Dall'oggi al domani Monti è passato dal monito sul pericolo spread sopra i 500 punti a quello per il sempre più crescente giudizio negativo sulla Germania.
Ma possibile che tutto d'un tratto ci si accorga che gli italiani non amino i tedeschi? I tedeschi dalle nostre parti non hanno mai creato gran simpatie e in ciò l'Italia può vantare un'unione di pensiero, sconosciuta ai più in parecchie altre occasioni (se non quello della non sopportazione della propria suocera). I teutonici storicamente non ci sono mai piaciuti, se non quando gli antichi romani li tenevano sotto controllo, o almeno ci provavano. Ma non durò troppo a lungo; e da allora per noi sono state (quasi) sempre mazzate e grandi inchini. Ma non inutili, certo che no, sono serviti a fornirci un unico ed irripetibile grande capro espiatorio, volete mettere? E poi le nostre piccole rivincite ce le siamo prese sul campo verde, quello che sta a cuore alla maggior parte degli italiani: il calcio ha ben pareggiato il bilancio.
Ma volete mettere avere un colossale capro espiatorio a gratis? Impagabile, ovviamente non per noi cittadini, ma bensì per chi sta un po' più sopra di noi. Poter spostare tutte le loro colpe su un paese ai più inviso è stato geniale, o perlomeno machiavellico. E non è un atteggiamento recente, bensì risale a molti più anni addietro. A noi il bacino austro-ungarico-prussiano non è mai andato molto a genio, alla poca sopportazione per la loro rigidità di pensiero e costumi già aveva inneggiato Manzoni (pur per carità citando il seicentesco dominio spagnolo). Peggio che peggio dopo le due guerre mondiali, dalle quali indubbiamente i tedeschi non sono usciti candidi e indenni. Però lo stesso si potrebbe dire di noi, visto che il Fascismo ha le sue colpe etiche e morali. E di supporter ne ha avuti, e ancora ne ha, tanti, così da renderci non troppo diversi dai tedeschi dunque. Però avere un capro espiatorio, come dicevo prima, faceva e fa molto comodo. Un vero lusso per i filo-fascisti, che poterono così attribuire tutte le brutture mussoliniane alla follia di Hitler. Indubbiamente Mussolini rispetto a Hitler pareva un chierichetto, ma parecchi macigni nelle scarpe li aveva anche lui. Ma noi italiani abbiamo pur dovuto avere la chance di mantenere la nostra immagine positiva, tutto pizza, sorrisi e tarantella, o no?
Ora, a distanza di parecchi decenni la Germania torna ad essere nuovamente la valida giustificazione della nostra incapacità di reagire concretamente alla crisi, sia politica sia economica. E allora perfetta Angela Merkel per incarnare colei la quale tutto causa e tutto distrugge. Mina all'unione, pretende addirittura che l'Italia (ma anche Grecia e Spagna) si assesti economicamente e diminuisca il suo malefico spread, e rispetti gli standard economici europei. Oltraggio, come può osare tanto? Trascorrendo piacevoli giornate sulle spiagge di Adriatico e Tirreno ho finalmente potuto godere della lettura di quotidiani, riviste e immancabili web-news. Per giorni interi la parola più usata dai giornalisti è stata senza dubbio "sentimento antitedesco". Dall'oggi al domani Monti è passato dal monito sul pericolo spread sopra i 500 punti a quello per il sempre più crescente giudizio negativo sulla Germania.
Berlusconi in fondo qualcosa è riuscito a farlo benissimo (oltre che ad organizzare feste memorabili, tanto da essere ancora spesso citate...in giudizio! Eh, eh, scusatemi la battuta, ma è in tema): incolpare la Merkel di tutte le nostre disgrazie più recenti. O se non altro di quelle sorte dal momento in cui la Frau ha iniziato il suo mandato. E a scaricare sulla signora di ferro danni che, tutti noi sappiamo, dipendono da ben altro, come dal marciume del nostro sistema governativo in primis; ma anche a noi cittadini fa bene pensare che ci sia un Paese nero che ci vuol tanto male.
Intanto io personalmente, alla Merkel, propongo di erigere un monumento, o almeno intitolarle una via, perché sempre le sarò grata di aver rivelato, non solo all'Europa, ma anche a noi stessi che la nostra economia non era per nulla fiorente, come per anni ci hanno fatto credere. E di portare l'ex-animatore di crociere alle dimissioni. Grazie mille Frau. Monti ben sa che il pericolo non sono i tedeschi e la loro premier, bensì il nostro sistema e la nostra burocrazia; quindi si auspica che possa prima o poi partire con una vera e propria "epurazione" interna.
E poi i tedeschi dobbiamo ringraziarli anche perché non hanno abbandonato il nostro Belpaese come meta delle loro vacanze; non appena si sono risollevati dalla crisi sono tornati a deliziarci con le loro pance ustionate e calzini candidi abbinati a sandaletti monacali. E a portare un po' di soldini alla nostra malmessa economia turistica, e sicuramente anche a quella greca e spagnola. Con la Merkel in testa, grande amante di tutta la nostra penisola. Difetti per carità tanti, ma noi ne abbiamo ben di più. E poi dacché Moody's li ha "de-graduati" un po' sono diventati meno perfettini e meno super-efficienti, più "cialtronescamente umanizzati", insomma più italiani.
barbaralgsordi@gmail.it
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