Certificata nel suo fallimento qualche giorno fa dalla Corte dei Conti, ente realmente ...tecnico, la manovra classista dell'Agenda Monti fa acqua da tutte le parti; l'emersione continua di correlate problematiche economico-sociali costituisce un chiaro indice degli effetti controproducenti dell'ottuso rigore attuato da una compagine governativa che ricorda le famigerate brioches di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena che il popolo francese affamato avrebbe dovuto mangiare in sostituzione del pane che non poteva acquistare. Sui ceti più fragili viene caricato il peso di riforme di segno ultraliberista e conservatore. Il distacco del Governo Monti dalla realtà che si vive oggi nel nostro Paese rende di grande impatto emotivo la lettera aperta che è giunta alla redazione di Studio Cataldi da un nostro affezionato lettore, cui lascio la parola. E' rivolta al Ministro dell'Economia e delle Finanze Vittorio Grilli e contiene un'idea interessante perchè effettivamente oggi il costo della casa impegna per le famiglie la maggior parte delle entrate e resta poco per altri consumi.
Egregio sig. Ministro,
sono un insegnante quarantenne di ruolo che, come molti, tutti direi, fa fatica ad arrivare non tanto a fine mese, quanto ormai alla seconda di settimana... Sono sposato, ho una figlia di sei anni e un mutuo trentennale sulle spalle che faccio fatica a pagare, oltre ad altri finanziamenti accesi negli anni per far fronte alla quotidianità. Nella mia famiglia lavoro solamente io e le assicuro che non è facile immaginare un futuro con uno stipendio di 1.600 euro su cui gravano gli impegni di cui sopra. Nonostante questo non sono qui a chiedere aiuti ma a proporre uno strumento di accesso al credito che consentirebbe a me e presumo a molte altre famiglie di ristrutturare i propri debiti e vivere più serenamente. La proposta: LA CESSIONE PER TRENT'ANNI DI DUE QUINTI DELLO STIPENDIO! Proprio così: la possibilità per chi accende un mutuo ipotecario di cedere I DUE QUINTI dello stipendio mensile per trent'anni e non solo per dieci come la legge consente oggi. Questo permetterebbe a molti, soprattutto a chi è dipendente statale (con le retribuzioni ferme da dieci anni ….), di poter accedere a quel credito che le banche negano per mancanza di garanzie, a tassi sicuramente vantaggiosi. Che ne pensa? Confido in una sua risposta.
Egregio sig. Ministro,
sono un insegnante quarantenne di ruolo che, come molti, tutti direi, fa fatica ad arrivare non tanto a fine mese, quanto ormai alla seconda di settimana... Sono sposato, ho una figlia di sei anni e un mutuo trentennale sulle spalle che faccio fatica a pagare, oltre ad altri finanziamenti accesi negli anni per far fronte alla quotidianità. Nella mia famiglia lavoro solamente io e le assicuro che non è facile immaginare un futuro con uno stipendio di 1.600 euro su cui gravano gli impegni di cui sopra. Nonostante questo non sono qui a chiedere aiuti ma a proporre uno strumento di accesso al credito che consentirebbe a me e presumo a molte altre famiglie di ristrutturare i propri debiti e vivere più serenamente. La proposta: LA CESSIONE PER TRENT'ANNI DI DUE QUINTI DELLO STIPENDIO! Proprio così: la possibilità per chi accende un mutuo ipotecario di cedere I DUE QUINTI dello stipendio mensile per trent'anni e non solo per dieci come la legge consente oggi. Questo permetterebbe a molti, soprattutto a chi è dipendente statale (con le retribuzioni ferme da dieci anni ….), di poter accedere a quel credito che le banche negano per mancanza di garanzie, a tassi sicuramente vantaggiosi. Che ne pensa? Confido in una sua risposta.
Scrivi all'Avv. Paolo Storani
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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