E forse avrebbe dovuto guardarselo anche un conducente di autobus, che si sarebbe così evitato una bella multa per...eccesso di zelo. Unito ad un comportamento un po' troppo sopra le righe. La vicenda ha per protagonista il signor Osvaldo M. di Brindisi, conducente di autobus per l'appunto, che nel lontano 11 dicembre 2004 aggredì verbalmente un minorenne, reo di voler salire sul mezzo nonostante un biglietto che per l'autista era falso.
Dopo l'ennesimo tentativo del ragazzo di salire sul bus il signor Osvaldo iniziò a dare letteralmente in escandescenza, rivolgendo al giovane una serie di improperi, sul genere: "O sei stupido o non capisci niente. Ti ho detto che questo biglietto e' falso, scendi e comprati un altro biglietto se vuoi salire, altrimenti resti a terra". E finendo con il fare a brandelli il biglietto. Un atteggiamento che i genitori del ragazzo non gradirono affatto, denunciando così il conducente. Il Tribunale di Brindisi, con sentenza del 28 settembre 2009, gli diede ragione, condannando l'autista per ingiuria e appioppandogli una multa di 180 euro a titolo di risarcimento.
Il conducente ha tentato la via della Cassazione, sperando che gli venisse data ragione, puntando come motivazione del ricorso sul fatto che "le caratteristiche anomale del biglietto erano state accertate dagli stessi giudici di merito", e che nonostante il suo comportamento non meritava alcun tipo di condanna. Of course! (Di corsa! Direbbe il mitico Ajeje).
E invece la Quinta sezione penale, con sentenza 44968, ha confermato la decisione del Tribunale di Brindisi, sottolineando l' "assoluta sproporzione della condotta offensiva dell'imputato, esorbitante dai limiti dell'esercizio della propria funzione e non giustificata da alcun fatto ingiusto del soggetto passivo". Gli Ermellini hanno dunque bocciato il ricorso del conducente di bus, e lo hanno inoltre condannato a farsi carico delle spese processuali sostenute dalla famiglia del ragazzo ingiuriato, pari a ben 5.230 euro.
Se gli dovesse ricapitare forse potrebbe tentare la via del "lei è un imbecille perché imbelle" e sperare in un po' di senso dell'umorismo.barbaralgsordi@gmail.it