Con la sentenza 22949 del 13 dicembre 2012 la Corte di Cassazione ha messo un freno alle pretese delle ex di ottenere assegni di mantenimento da capogiro.
E' vero che si deve garantire lo stesso tenore di vita che si è avuto in costanza di matrimonio ma questo non significa che la ex possa pretendere un aumento dell'assegno sulla base del fatto che il nuovo tenore di vita non le consente più di fare viaggi, andare spesso a cena fuori e comprare abiti firmati.
Insomma se dopo il crack matrimoniale si è dovuto fare a meno di alcune 'abitudini' questo non significa che si possa parlare di un peggioramento del tenore di vita.
Nel caso di specie la Corte ha evidenziato che non è stata data alcuna prova sulla sproporzione dei redditi fra i due ex che sarebbe stato necessario, piuttosto, mettere a confronto.
La Cassazione ha quindi respinto il ricorso di una ex moglie che voleva a tutti i costi un aumento del mantenimento. Nella sentenza si chiarisce che le rappresentate divergenze fra il tenore di vita da lei condotto e quello goduto durante il matrimonio, caratterizzato dalla possibilità di fare viaggi, andare a cena fuori e comprare abiti griffati, "sono connotate da genericità e risultano comunque poco significative". Insomma, essendo elementi che non provano da soli il tenore di vita dei coniugi durante il matrimonio, non è possibile pretendere un aumento del mantenimento.
Vai al testo della sentenza 22949/2012
E' vero che si deve garantire lo stesso tenore di vita che si è avuto in costanza di matrimonio ma questo non significa che la ex possa pretendere un aumento dell'assegno sulla base del fatto che il nuovo tenore di vita non le consente più di fare viaggi, andare spesso a cena fuori e comprare abiti firmati.
Insomma se dopo il crack matrimoniale si è dovuto fare a meno di alcune 'abitudini' questo non significa che si possa parlare di un peggioramento del tenore di vita.
Nel caso di specie la Corte ha evidenziato che non è stata data alcuna prova sulla sproporzione dei redditi fra i due ex che sarebbe stato necessario, piuttosto, mettere a confronto.
La Cassazione ha quindi respinto il ricorso di una ex moglie che voleva a tutti i costi un aumento del mantenimento. Nella sentenza si chiarisce che le rappresentate divergenze fra il tenore di vita da lei condotto e quello goduto durante il matrimonio, caratterizzato dalla possibilità di fare viaggi, andare a cena fuori e comprare abiti griffati, "sono connotate da genericità e risultano comunque poco significative". Insomma, essendo elementi che non provano da soli il tenore di vita dei coniugi durante il matrimonio, non è possibile pretendere un aumento del mantenimento.
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