Si tratta di mero pregiudizio affermare che un minore possa crescere in modo non equilibrato in una famiglia omosessuale. Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza n. 601 depositata l'11 gennaio 2013 (puoi scaricare il testo integrale qui sotto allegato) e che apre di fatto alla possibilità di affidamento di minori anche a coppie gay. Nel caso di specie gli ermellini hanno respinto il ricorso di un uomo di religione musulmana che si era opposto all'affidamento di suo figlio alla sua ex compagna che era andata a vivere con un'altra donna.
La Corte ha confermato la legittimità dell'affidamento del minore alla madre e ha precisato che crescere in una famiglia omosessuale non può avere ripercussioni negative sullo sviluppo del minore se questo non viene provato con dati scientifici.
La prima sezione civile ha così respinto la doglianza dell'uomo in quanto basata su un mero pregiudizio indimostrato e cioè che crescere in una famiglia omosessuale sia di per se dannoso per il minore senza che di questo vi sia alcuna prova. Secondo la Corte, nel ricorso si dà per scontato ciò che invece è tutto da dimostrare, ossia che il minore possa essere danneggiato dal vivere in quel contesto famigliare.
Già alcune associazioni parlano di "sentenza storica". "Ancora una volta, - si legge dal sito dell'Arcigay - un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione, ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in un a famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna. E' l'amore che cresce un figlio o una figlia, non l'orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie".
»» Vedi anche: Cassazione: "No pregiudizi per figli ai gay" Esplode la polemica sulla sentenza
»» Vai al testo della sentenza 601/2013 (svolgimento del processo e motivazione)
»» Vai al testo integrale in PDF della sentenza 601/2013
La Corte ha confermato la legittimità dell'affidamento del minore alla madre e ha precisato che crescere in una famiglia omosessuale non può avere ripercussioni negative sullo sviluppo del minore se questo non viene provato con dati scientifici.
La prima sezione civile ha così respinto la doglianza dell'uomo in quanto basata su un mero pregiudizio indimostrato e cioè che crescere in una famiglia omosessuale sia di per se dannoso per il minore senza che di questo vi sia alcuna prova. Secondo la Corte, nel ricorso si dà per scontato ciò che invece è tutto da dimostrare, ossia che il minore possa essere danneggiato dal vivere in quel contesto famigliare.
Già alcune associazioni parlano di "sentenza storica". "Ancora una volta, - si legge dal sito dell'Arcigay - un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione, ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in un a famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna. E' l'amore che cresce un figlio o una figlia, non l'orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie".
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