Caro Zibaldone, ormai siamo mitridatizzati a tutto, ma la notizia appena battuta dalle agenzie di un valoroso Pubblico Ministero (già Presidente della Corte di Assise che a Venezia condannò per nove omicidi il boss della Mafia del Brenta, Felice Maniero), che ha incontri sessuali negli stessi uffici al quarto piano della palazzina B della Procura di Roma ove lavora, fa sobbalzare sulla sedia. Anzi, diciamola tutta: addolora chi crede nella Magistratura e ci auguriamo vivamente che l'interessato riesca a discolparsi (anche se i quotidiani online del Corriere della Sera, di Repubblica e de Il Fatto Quotidiano parlano di filmati e microspie che incastrerebbero il Pm romano, che per un breve periodo si occupò anche dello spinoso caso di Emanuela Orlandi).
A dire il vero, qualche grattacapo al CSM il magistrato, ch'è stato arrestato su istanza della Procura della Repubblica di Perugia con ordinanza emessa dal GIP umbro, competente per i reati dei magistrati della Capitale (l'ex Porto delle nebbie), già lo aveva dato; infatti, quando era alla Procura di Trieste, circa una quindicina d'anni fa, Roberto Staffa, così si chiama il Magistrato napoletano 55enne, aveva sottoscritto (fonte Corriere.it) "una lettera di solidarietà" ad un tizio, "accusato di traffico di materiale pornografico per avere spedito negli Stati Uniti riviste e videocassette per pedofili, con bambini protagonisti". Tale iniziativa sui generis era costata al magistrato un ammonimento ed il trasferimento in Laguna. Le accuse al Pm romano di "concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio" (stando alla fonte di Repubblica.it) avrebbero avuto origine nel corso di un'inchiesta sulla prostituzione: un viado avrebbe fatto il suo nome. Di recente, non era stato confermato alla DDA laziale. Attendiamo gli sviluppi degli approfondimenti d'indagine.
A dire il vero, qualche grattacapo al CSM il magistrato, ch'è stato arrestato su istanza della Procura della Repubblica di Perugia con ordinanza emessa dal GIP umbro, competente per i reati dei magistrati della Capitale (l'ex Porto delle nebbie), già lo aveva dato; infatti, quando era alla Procura di Trieste, circa una quindicina d'anni fa, Roberto Staffa, così si chiama il Magistrato napoletano 55enne, aveva sottoscritto (fonte Corriere.it) "una lettera di solidarietà" ad un tizio, "accusato di traffico di materiale pornografico per avere spedito negli Stati Uniti riviste e videocassette per pedofili, con bambini protagonisti". Tale iniziativa sui generis era costata al magistrato un ammonimento ed il trasferimento in Laguna. Le accuse al Pm romano di "concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio" (stando alla fonte di Repubblica.it) avrebbero avuto origine nel corso di un'inchiesta sulla prostituzione: un viado avrebbe fatto il suo nome. Di recente, non era stato confermato alla DDA laziale. Attendiamo gli sviluppi degli approfondimenti d'indagine.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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