Di Laura Tirloni - Si stima che in Italia ci sia una separazione ogni 6 minuti e un divorzio ogni 10. Nel percorso di interruzione di un legame, il diritto parla di libertà e di benessere personale come di valori universali, tuttavia non prende in dovuta considerazione i risvolti psicologici ed emotivi che caratterizzano quest'esperienza, il più delle volte dolorosa. Per coloro che passano attraverso una separazione o un divorzio, spesso dopo un lungo periodo di tensioni e incomprensioni, la dimensione legale è soltanto uno degli aspetti di un complesso processo che coinvolge componenti psichiche, emotive e sociali.
In conseguenza di ciò, un approccio interdisciplinare integrato, che preveda una stabile collaborazione tra avvocato e psicologo, rappresenta senza dubbio una modalità consigliabile ai fini del benessere del cliente. In tal modo, infatti, il soggetto sarebbe tutelato sul piano giuridico, e sostenuto sul piano psicologico, in una fase di particolare disorientamento, alla ricerca di nuovi adattamenti ed equilibri.
La funzione della consulenza psicologica, in associazione a quella legale, sarebbe dunque in grado di offrire al soggetto uno strumento in più per elaborare "il lutto" legato alla perdita della propria relazione coniugale e al naufragare del proprio progetto di coppia e di famiglia (armoniosa, felice, stabile e duratura).
Il divorzio decreta, infatti, la fine di una parte di vita e l'inizio di un'altra, e in questa fase così delicata uno spazio psicologico può facilitare l'espressione dei sentimenti di rabbia, frustrazione, rivendicazione, colpa che spesso accompagnano ogni distacco, promuovendo di conseguenza il benessere individuale e familiare.
L'intervento offerto in fase di prima consultazione dovrebbe svolgersi presso lo studio dell'avvocato, in uno spazio dedicato, ed entrare a far parte della normale prassi nei casi di assistenza legale in corso di separazione.
Lo scopo del consulto è quello di orientare la persona, aiutandola ad individuare i propri bisogni e ad attivare, dove possibile, le proprie risorse, oppure di aprire le porte ad un eventuale successivo percorso psicoterapico, che in tal caso si terrebbe in altra sede.
Un intervento di affiancamento, dunque, in grado di integrare e valorizzare il ruolo dell'avvocato.
Dott.ssa Laura Tirloni - psicologa-psicoterapeuta a Milano