Pomo della discordia sino agli ultimi scampoli della discussione all'interno dell'esecutivo, aggiunto in extremis al pacchetto di riforma della giustizia (vedi: RIFORMA della GIUSTIZIA CIVILE (Consiglio dei Ministri 29.8.2014) - Tutte le novità: testo e schema del DECRETO LEGGE Renzi-Orlando) a 360°, il disegno di legge delega sulle intercettazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 agosto scorso, punta a trovare un difficile equilibrio tra il diritto all'informazione e la tutela della privacy.
"Nessun bavaglio" assicura il Governo sulla pubblicazione delle intercettazioni in tv e sulla carta stampata, l'intenzione non è quella di ridurre "lo strumento investigativo" ma di trovare mezzi "più idonei ad evitare la diffusione di notizie che non hanno rilevanza penale".
Di fatto, però, i paletti ci sono. Dal disegno di legge delega spuntano, infatti, strette severe sull'utilizzazione delle "captazioni", le quali, in nome della privacy, dovranno essere tutelate da disposizioni previste dal Governo dirette a garantire la riservatezza delle conversazioni telefoniche, con speciale riguardo a quelle comunicazioni inerenti "persone occasionalmente coinvolte nel procedimento" e comunque "non rilevanti ai fini di giustizia penale". In sostanza, niente più intercettazioni
per esteso negli atti di indagine, ma solo "riassunti", oltre a limiti e "filtri" nelle modalità di utilizzo. Per contro, è stata prevista nel ddl l'"estensione" dell'utilizzo delle intercettazioni ai procedimenti relativi ai reati contro la Pubblica Amministrazione.Al momento, comunque, si parla di criteri guida, come prevede, in effetti, la legge delega che dovrà ottenere il via libera del Parlamento e poi tornare al Governo per l'attuazione prima che le modifiche definitive vedano la luce.