Lui sperimenta esperienze sessuali alternative e perde conseguentemente interesse nei confronti di una tranquilla vita amorosa con la moglie, sottraendosi ai suoi doveri matrimoniali. Lei, dal canto suo, scopre nel telefonino del marito foto di scene erotiche che lo coinvolgevano insieme a varie persone.
Per la Cassazione non c'è dubbio, la separazione va addebitata al marito.
Con l'ordinanza n. 22084 depositata il 17 ottobre 2014, la sesta sezione civile della Suprema Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi in materia di addebito della separazione tra due coniugi, considerando decisivo il quadro emerso dalle risultanze processuali delle statuizioni di merito.
Rilevato, infatti, che il marito non aveva mai negato di aver perso interesse sessuale nei confronti della moglie; che gli elementi univoci e concordanti sui quali fondare la convinzione della moglie e lo sviluppo da parte del marito di un coinvolgimento verso una diversa tipologia di vita sessuale erano stati provati e che, infine, proprio tale coinvolgimento aveva contribuito alla perdita di interesse nei confronti della consorte e alla conseguente sottrazione dai doveri nascenti dal matrimonio, i giudici di piazza Cavour hanno, quindi, confermato la sentenza della Corte d'Appello di Messina, addebitando la separazione al marito e rigettando il ricorso.