di Marina Crisafi - Detenzione di 5 grammi di marijuana (fino a 15 in casa), nascita dei cannabis social club, coltivazione per uso personale e terapeutico. Sono questi i punti salienti del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis (qui sotto allegato) che approda oggi in aula, alla Camera, iniziando un percorso che già si preannuncia minato visto che le forze politiche non hanno ancora trovato un'intesa sul testo e gli emendamenti ammontano ad oltre 1.700. Tutto ciò presumibilmente farà slittare la discussione del ddl, promosso dall'intergruppo di circa cento parlamentari, guidati dal senatore Benedetto Della Vedova, a dopo la pausa estiva.
Ecco i punti salienti della proposta destinata a sostituire la normativa attuale (la Jervolino-Vassalli del 1990 ripristinata dopo la bocciatura da parte della Consulta della Fini-Giovanardi):
Detenzione e consumo
Sarà consentita ai soggetti maggiorenni la detenzione di 5 grammi di cannabis, che salgono a 15 grammi se tenuti in casa.
Quanto al consumo la legge vieta di fumare i prodotti derivati dalla marijuana "negli spazi pubblici o aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro pubblici e privati".
Coltivazione per uso personale
Sarà consentita anche la coltivazione della cannabis per uso personale nel limite di cinque piantine.
Chiunque intenda coltivarle dovrà inviare una comunicazione all'ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente (allegando copia di un documento di identità valido), indicando i propri dati anagrafici e il luogo in cui si intende effettuare la coltivazione.
Uso terapeutico
Ok anche all'uso curativo della cannabis, in quantità maggiori di quelle previste per la detenzione, "previa prescrizione medica e comunque nel limite quantitativo massimo indicato nella prescrizione medesima". Il medico dovrà indicare le dosi prescritte, la posologia e la patologia "per cui è prescritta la terapia a base di delta-9-tetraidrocannabinolo (Thc)".
Vendita
Lo spaccio rimane un reato ma è consentita la commercializzazione della marijuana all'interno di un regime di monopolio statale, per coltivazione, preparazione e vendita al dettaglio. In sostanza, sarà lo Stato ad autorizzare i soggetti privati, che potranno anche riunirsi in associazioni, come i "cannabis social club", a coltivare la cannabis e venderla in locali ad hoc, sul modello di quanto avviene nei coffe shop europei.
Monopolio di Stato
Il monopolio di Stato assumerà il nome di monopolio "dei tabacchi e della cannabis e dei prodotti da essa derivati" e il ministero dell'economia stabilità sia il livello delle accise che quello dell'aggio per la vendita al dettaglio, nonché il prezzo di vendita al pubblico. Sarà sempre il Mef ad occuparsi della tipologia degli esercizi autorizzati e della loro distruzione nel territorio. Spetterà invece al ministero delle politiche agricole disciplinare e individuare le superfici utilizzabili per la coltivazione della cannabis soggetta al monopolio di Stato.
Pubblicità vietata
Il testo vieta qualsiasi "propaganda pubblicitaria, diretta o indiretta, della cannabis e dei prodotti da essa derivati", prevedendo, in caso di violazione della disposizione, a carico dei responsabili, una sanzione amministrativa pecuniaria da 5mila a 25mila euro.
Il disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis