di Paolo M. Storani - Mi scrive un caro Collega, Amico di una vita, che desidera rimanere nell'anonimato, ma vuol lanciare un sasso nello stagno del processo civile riformato telematicamente. Gli lascio la parola.
"Caro Paolo,
Fino a quando le leggi verranno fatte da chi (per sua fortuna) non sarà mai chiamato ad applicarle in pratica, ci troveremo sempre nella condizione che segue:
- Precisazione delle conclusioni (fase da sempre esistente nel nostro processo civile):
a) possono essere dettate a verbale al Giudice che le trascrive sulla sua consolle (ma solo se sono cortissime perché il Giudice non ha tempo da perdere);
b) se sono più lunghe possono essere presentate dall'avvocato su fogli scritti separati che vengono allegati al verbale;
c) detti fogli successivamente saranno scannerizzati (o meno) ed acquisiti telematicamente (o meno) dalla cancelleria a seconda del personale convincimento del Cancelliere;
d) alcuni avvocati le inviano prima dell'udienza mediante deposito con il PCT (ma la precisazione delle conclusioni è una tipica attività di udienza);
e) il Giudice in udienza concede un termine agli avvocati per depositarle dopo l'udienza (generalmente entro le ore 24) con il PCT (ma qui manca il contraddittorio perché io non vedo cosa deposita il mio avversario);
f) gli avvocati portano in udienza una "chiavetta" (a volte infestata dai virus) contenente le conclusioni che vengono acquisite dal Giudice nella propria consolle (virus compresi);
g) invio di una mail contenente il file delle conclusioni in udienza a mezzo smartphone all'indirizzo del giudice che poi se lo copia sulla consolle.
Per il momento ho... censito queste ma sono sicuro che con una mattinata in Tribunale se ne potranno aggiungere molte altre".
Mille grazie al mio Collega ed Amico ed ora lascio il form alle considerazioni degli internauti: quali sono le esperienze avanti al Vostro foro di appartenenza?