Il Governo sta lavorando per mettere a punto il testo del decreto che dovrà regolare i rimborsi ai pensionati che si sono visti bloccare la rivalutazione dell'assegno mensile per effetto della legge Fornero.
Il provvedimento introdotto dal cosiddetto decreto "Salva Italia" è stato giudicato incostituzionale (V. articolo: Bocciata dalla consulta la riforma Fornero. Incostituzionale il blocco delle pensioni. In allegato il testo della sentenza) e ora l'esecutivo deve correre ai ripari e trovare una soluzione (e una copertura) per rimborsare quanto dovuto a una larga fetta di pensionati, tutti quelli con una pensione mensile superiore a tre volte il minimo.
Il Governo sta pensando a un rimborso graduale, frazionando gli aventi diritto in diversi scaglioni di reddito.
Secondo le prime anticipazioni, la manovra costerà tra i 3 e i 3,5 miliardi e permetterà, almeno per il momento, un risarcimento parziale agli aventi diritto.
I pensionati dovrebbero essere suddivisi in cinque fasce, a seconda dell'importo lordo della loro pensione mensile.
Per chi percepisce un assegno inferiore a 1.500 euro mensili il rimborso dell'indicizzazione dovrebbe essere del 100%, chi ha una pensione compresa tra 1.500 e 2.000 euro dovrebbe ottenere un rimborso del 50%, per la fascia compresa tra 2.000 e 2.500 euro la restituzione dovrebbe essere del 35%, per la fascia tra i 2.500 e i 3.000 euro sarebbe previsto un rimborso del 25%, mentre per le pensioni superiori a 3.000 euro dovrebbe essere mantenuto il blocco dell'indicizzazione.
Quanto alle coperture, si dovrebbe far ricorso in parte al tesoretto derivante dal Def e in parte ai capitali rientrati dall'estero.