L'ordinamento legislativo del sistema onorifico nella Repubblica Popolare Socialista d'Albania
Una monografia di Carmelo Cataldi
Quando l'eccesso di legiferazione, anche nei sistemi non decisionali, di un regime può portare a condizionare anche i sistemi dei successivi modelli organizzativi di una Nazione.
E' vezzo di qualsiasi regime di stampo dittatoriale provvedere ai propri bisogni istituzionali attraverso un gigantesco apparato ordinamentale e burocratico che non lasci spazio a interpretazione o sviamenti di sorta da ammettere una difformità di alcun genere da quello che è la volontà dell'uomo al comando o del "direttorio" di cui può anche disporre.
E' accaduto proprio questo nell'Albania di Enver Hoxha, forse perché il dittatore aveva il pallino della giurisprudenza sin da giovane, infatti aveva lasciato Montpellier ove era iscritto in Scienze naturali per iscriversi prima alla Sorbona di Parigi e poi all'Università di Bruxelles in giurisprudenza.
Tutto il periodo di governo socialista dell'Albania fu un proliferare di normative e regolamenti che dettagliavano ogni atto governativo e del singolo individuo, anche nel settore delle onorificenze nazionali.
Incredibilmente il dittatore, seppur in nuce, nel 1943 già provvedeva, all'interno del CLN e del FF. AA. di Liberazione a istituire per via "legislativa" la prima decorazione" del futuro stato socialista, la Medaglia della Memoria; da lì in poi fu tutta una discesa "agli inferi", infatti, dal 1945 al 1992 il sistema socialista, anticlassista per antonomasia, per via legislativa provvide a sfornare ben 92 onorificenze dalle più svariate denominazioni e conferimenti.
Se si pensa che il precedente regime monarchico ne contava solo 4, di cui uno esclusivo per il re Zogu!
Dal 1945 al 1980, data dell'ultima normativa di settore, furono prodotte, esclusivamente per il sistema onorifico nazionale albanese, le seguenti leggi e decreti, tenendo conto che per il sistema onorifico italiano ad oggi esiste dal 1951 esiste una sola legge, la n. 178/51:
Decisione: nr. 80 del 09/07/1945; nr. 129, 131 e 132 del 13/10/1945; nr. 161 del 18/01/1965;
Decreto: nr. 175 del 09/12/1946; nr. 874 del 07/09/1949; nr. 1085 del 16/06/1950; nr. 1218 del 02/09/1951; nr. 1578 del 20/11/1952; nr. 1626 del 05/02/1953; nr. 1682 del 25/06/1953; nr. 1943 e 1944, del 25/10/1954; nr. 1997 del 21/02/1955; nr. 2146 del 03/10/1955; nr. 2210 e 2211 del 02/06/1956; nr. 2238, 2241 e 2242 del 03/05/1956; nr. 2266 del 30/04/1956; nr. 2883 del 04/06/1959; nr. 2928 del 17/03/1959; nr. 3606 del 26/11/1962; nr. 3940 e 3955 del 18/01/1965; nr. 3960 del 18/01/1965; nr. 4177 dell'11/04/1966; nr. 4783 del 24/12/1970; nr. 5631 del 30/09/1977;
Legge: nr. 3171 del 26/10/1960; nr. 6133 del 02/02/1980.
Poi singolarmente cadiamo nel paradossale perché risulta che in solo 10 anni, dal 1945 al 1955, furono emessi provvedimenti aventi forza di legge nella seguente quantità: 10 per il Titolo di "Hero i Popullit", 23 per l'Ordine di "Hero Kombëtar", 33 per il Titolo di Lavdi Nënës, 103 per la Medalja e Çlirimit e 50 per la Medalja e Nënës, 217 per la Medalja e Punës, 102 per la Medalja e Trimërisë, 1 per la Medalje Argjendi, 2 per il Titolo di Mësues i Merituar, 1 per il Titolo di Nënë heroinë,, 22 per l'Urdhëri i Flamurit, 159 per Urdhëri i Punës, 20 per l'Urdhëri i Shërbimit Ushtarak, 12 per l'Urdhëri i Skënderbeut, 56 per l'Urdhëri i Trimërisë, 44 per l'Urdhëri Ylli i Kuq, e 33 per l'Urdhëri Ylli Partizan.
Questo ha fortemente influenzato il regime democratico successivo, subentrato nel 1992 a quello socialista, a tal punto che, nel voler ridimensionare il fenomeno precedente, alla fine si è dimenticato di normare l'istituzione o la rivisitazione di due elementi del "nuovo" sistema onorifico.
Tutto ovviamente sarà disponibile nella monografia che si allega, utile sia per i giuristi che per i cultori del diritto onorifico e della faleristica in genere.
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