Buona lettura.
Come probabilmente avrete appreso dai media sabato 11 luglio stiamo organizzando una manifestazione contro l'art. 35 dello Sblocca Italia che qui comincia avere i suoi deleteri effetti.
Vi riassumo brevemente quelli che sono i presupposti che hanno portato alla costruzione dell'impianto di incenerimento gestito da Iren nel territorio del nostro Comune che è entrato in funzione da circa 2 anni.
Il progetto, a lungo contestato da associazioni ambientaliste e cittadini, nonchè dal M5S, era stato portato avanti sulla base della pianificazione ed il principio di autosufficienza provinciale e l'autorizzazione concessa dalla Provincia di Parma limitava l'incenerimento di rifiuti urbani e speciali unicamente prodotti nell'ambito provinciale con una capacità massima di 130.000 tonnellate/anno (70.000 rifiuti urbani e 60.000 rifiuti speciali). Pure sulle tariffe erano stati presi impegni precisi da tutti gli attori circa il limite massimo che poteva raggiungere il costo di smaltimento.
Queste prescrizioni oltre che scritte nero su bianco nei documenti ufficiali, erano state più volte ribadite nel dibattito mediatico locale sia dagli enti competenti che dai massimi organi dirigenti di Iren (allora Enia).
Successivamente, da quando la nostra amministrazione si è insediata nel maggio 2012, è stato avviato un percorso per la trasformazione del modello di raccolta da stradale a porta a porta con tariffazione puntuale, che ha coinvolto tutti i 190.000 cittadini di Parma e l'amministrazione in uno sforzo congiunto e costante per raggiungere livelli di eccellenza che già ora possiamo raccontare con soddisfazione. Dal 48% di raccolta differenziata siamo arrivati al 70% ma ancora più importanti sono stati i risultati di riduzione rifiuto urbano totale (-9%) e residuo a smaltimento procapite (143 kg/ab/anno contro una media dei capoluoghi in regione di 300-350 kg).
Risultati questi che hanno portato di fatto ad affamare l'inceneritore che nel 2014 ha bruciato "solo" 44.000 tonnellate di rifiuti urbani a fronte delle 70.000 autorizzate, con future previsioni di progressive e significative riduzioni di materia da bruciare.
Il decreto Sblocca Italia viene di fatto in aiuto al gestore dell'impianto che ha da poco avanzato richiesta di adeguamento dell'autorizzazione per l'incremento della capacità totale a 195.000 tonnellate e la possibilità di ricevere rifiuti da tutta Italia, deprimendo lo sforzo e la responsabilità con cui il territorio si sta avviando verso una gestione più sostenibile dei rifiuti e delle risorse.
Sabato 11 luglio a partire dalle 18 ci sarà il corteo in cui abbiamo chiamato a raccolta tutte le parti politiche, associazioni, semplici cittadini che vogliono manifestare il proprio dissenso a questo disegno scellerato.
E' una battaglia che ora riguarda Parma ma che purtroppo accomunerà a breve tutti quei Comuni che ospitano impianti di incenerimento ed è importante che vi sia un segnale forte ed unitario contro questa visione malsana di trattare uno dei temi centrali dei nostri tempi.
Vi chiedo pertanto se potete darci una mano con la vostra presenza o con la vostra adesione e sostegno.
Un caro saluto
Gabriele Folli