di Marina Crisafi - Con la pubblicazione nella G.U. n. 161/2015 sono ufficialmente in vigore le nuove linee guida sulla procreazione medicalmente assistita firmate nei giorni scorsi dal ministro Lorenzin (leggi "Fecondazione assistita: via libera all'eterologa. Ecco le linee guida del Ministero").
Rese necessarie a seguito del doppio intervento della Consulta (sentenze nn. 151/2009 e 162/2014) e delle evoluzioni tecnico-scientifiche del settore, le nuove regole fanno entrare ufficialmente l'eterologa nella legge 40/2004, con indicazioni "vincolanti" per tutte le strutture autorizzate e specificazioni su procedure e criteri di accesso per le coppie che vogliono farvi ricorso.
Diverse le novità introdotte rispetto alle linee guida del 2008: oltre a far cadere il divieto di fecondazione eterologa, alla quale potranno accedere tutte le coppie con situazioni di "sterilità comprovata", è prevista anche la "doppia donazione", di ovociti e di seme, all'interno della stessa coppia quando la sterilità riguarda entrambi i partner.
Cade anche il divieto del ricorso all'eterologa se entrambi i partner sono "sierodiscordanti" (prima era consentito solo all'uomo portatore) e il numero massimo di tre embrioni da generare e trasferire in un unico (e contemporaneo) impianto, con l'obbligo di riportare le motivazioni in base alle quali è stato determinato il numero di embrioni "strettamente necessario" e di quelli eventualmente non trasferiti e conservati temporaneamente.
Rimane fermo il niet sulla scelta delle caratteristiche fisiche del donatore "al fine di evitare illegittime selezioni eugenetiche" e il divieto di sperimentazione.
Inoltre, le cartelle cliniche dovranno descrivere nel dettaglio le procedure di pma, in modo da consentire l'avvio di percorsi più differenziati.
Quanto alle indicazioni per i donatori di gameti, si rinvia invece ad apposito regolamento, già approvato dal Consiglio Superiore di Sanità, mentre il prossimo passo sarà l'aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) per consentire l'inserimento dell'eterologa, come annunciato dalla stessa Lorenzin, tra i trattamenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Qui il decreto del Ministero della Salute sulla PMA