BRICIOLE DI DIRITTO - A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com
Anche la disaffezione è un motivo di intollerabilità della convivenza; dire: "sono più intelligente di te" è un'offesa? Non può considerarsi legittimo impedimento la partecipazione ad un corso di formazione professionale. Ed ancora: anche un atteggiamento iperprotettivo deve considerarsi reato; il Comune può costituirsi parte civile per il reato di violenza sessuale consumato sul territorio? Quanto è il risarcimento massimo previsto nell'ipotesi di smarrimento delle valigie?
Qui di seguito 68 micro-sentenze.
1. Niente spese compensate per l'esiguo valore della lite.
Il giudice non può compensare le spese se il valore della lite è esiguo; in questi casi la parte vittoriosa subirebbe un danno economico equiparabile alla soccombenza, vi sarebbe anche la violazione del diritto di difesa, di rango costituzionale, ed infine sarebbe violato anche l'art. 91 c.p.c., regola generale sulle spese.
Corte di Cassazione ordinanza n. 11301 del 1 giugno 2015
2. Condominio.
Non serve l'approvazione dell'assemblea condominiale per trasformare il passo pedonale in carrabile purché il condomino che tragga utilità aggiuntiva non danneggi gli altri.
Ovviamente ciò è possibile quando il bene comune possa essere utilizzato allo stesso modo da parte degli altri condomini e soprattutto non siano messi a rischio la stabilità e il decoro comune.
Corte di Cassazione sentenza n.11445 del 3 giugno 2015
3. Omissione di soccorso.
Il Tribunale di Padova ha assolto una donna che mentre ripartiva dal semaforo investiva accidentalmente un ciclista posizionato al fianco del veicolo.
Durante il giudizio era emerso che la donna non si era resa conto della gravità dell'incidente perché dopo l'urto aveva scambiato qualche parola con il ciclista, che si era alzato da solo, e poi aveva riavviato la marcia pressata dalla fila di automobili formatasi dietro di lei.
Il Tribunale, dunque, ha assolto la donna perché il reato di cui all'art. 189 Cds prevede non solo la colpa ma anche il dolo che si concretizza nella coscienza e volontà di allontanarsi senza prestare soccorso ad una persona che si è infortunata per propria causa.
Tribunale di Padova sentenza n. 2454 del 2014
4. Anche la disaffezione e' un motivo di intollerabilità della convivenza.
Va precisato che prima della riforma del diritto di famiglia del 1975 la separazione poteva essere chiesta per colpa; solo dopo e' stato introdotto il termine di "intollerabilità della convivenza".
L'intollerabilità della convivenza può essere determinata da varie cause; una di queste e' la disaffezione e il distacco spirituale anche da parte di uno solo dei due coniugi.
A ribadirlo e' una pronuncia della Cassazione di pochi mesi fa.
Corte di Cassazione sentenza n. 8713 del 29 Aprile 2015.
5. Mobbing.
Secondo una recente sentenza della Cassazione può configurarsi il mobbing anche nei confronti di un lavoratore costretto a subire il fumo passivo.
Il dipendente potrà chiedere il risarcimento per mobbing soltanto allorquando il datore di lavoro non si attivi per mettere in atto misure contro il fumo.
Corte di Cassazione sentenza n. 11789 del 2015
6. Mediazione durante il giudizio.
Nel caso di "mediazione delegata" (cioè quando è il giudice nel corso della causa ad invitare le parti alla mediazione), se la parte non rispetta il termine assegnato dal giudice per esperire la mediazione, anche un solo giorno di ritardo rende improcedibile il giudizio.
Tribunale di Firenze sentenza dell' 8 giugno 2015.
7. Usucapione.
Perché ci sia usucapione e' necessario che si prenda possesso di un bene per un periodo di tempo determinato (20 o 10 anni se abbreviata).
In questo periodo bisogna comportarsi come i veri proprietari, davanti a tutta la collettività.
Di conseguenza, non può aversi usucapione se una persona possegga un bene in modo nascosto e clandestino.
Corte di Cassazione sentenza n. 11903 del 2015
8. Divorzio.
L'assegno divorzile può non essere riconosciuto all'ex moglie se la stessa, pur essendo casalinga, ha ancora una età che le consente di trovare un lavoro. Lo ha deciso una recente sentenza della Cassazione, in una vicenda in cui l'ex marito non poteva provvedere al mantenimento della moglie perchè rimasto senza lavoro.
Corte di Cassazione sentenza n. 11870 del 2015
9. Dire: " sono più intelligente di te" e' un'offesa?
Vicenda giudiziaria alquanto singolare per un uomo che è dovuto arrivare sino in Cassazione per ottenere ragione. Nei primi due gradi di giudizio, infatti, era stato condannato a 440 euro di multa oltre al risarcimento di 1.000 euro di danni per i reati di cui agli artt. 612, comma 1, e 594 c.p., per aver rivolto a un'altra persona, durante una discussione animata, le seguenti parole: "Io sono più intelligente di te" e "Non finisce qui … ti aspetto fuori".
Per la Cassazione con riferimento al reato di ingiuria, l 'espressione "sono più intelligente di te" ha carattere neutro ed è quindi penalmente irrilevante. Con riferimento, invece, all'altra frase, per il Palazzaccio non ha valenza minatoria in quanto generica e "non realizza la prospettazione di un concreto male futuro il cui avverarsi e' connesso con la volontà dell'agente".
Corte di Cassazione sentenza n. 25517 del 17 giugno 2015
10. Indennizzo per irragionevole durata del processo.
Con questa pronuncia la Cassazione chiarisce che per determinare l'indennizzo per l'irragionevole durata dei processi, dal calcolo vanno esclusi i ritardi dovuti ai rinvii chiesti dall'avvocato per poter aderire all'astensione dalle udienze.
Infatti questo tipo di rinvii non è imputabile all'organizzazione giudiziaria ma è una scelta del difensore.
Corte di Cassazione sentenza n. 12447 del 16 giugno 2015
11. Nullità della CTU.
La CTU deve considerarsi nulla se il consulente acquisisce documenti non prodotti dalle parti.
Con funzione di verifica e' ammessa solo l'acquisizione di atti pubblici.
Nel caso portato alla sua attenzione, la Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione della Corte d'Appello che non aveva tenuto conto delle risultanze della consulenza tecnica perché i documenti erano stati trasmessi da una delle parti violando i termini previsti per la produzione documentale.
Corte di Cassazione sentenza n. 12921 del 23 giugno 2015
12. Responsabilità medica.
Deve escludersi la responsabilità medica, anche lieve, nel caso di morte del paziente le cui cause non siano state diagnosticate durante la fase di ospedalizzazione ma solo accertate con l'autopsia.
Nella vicenda giudiziaria, i familiari del defunto ritenevano il medico responsabile dell'evento perché aveva eseguito rigidamente il protocollo medico, previsto per la patologia, ma non aveva effettuato terapie o interventi alternativi per evitare la morte del paziente.
La richiesta delle parti è stata respinta perché intervenuta dopo che era stata effettuata l'autopsia che aveva indicato come causa del decesso una patologia non diagnosticabile durante il ricovero del paziente.
Corte di Cassazione sentenza n. 26565 del 24 giugno 2015
13. Taratura obbligatoria degli autovelox.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art 45 comma 6 del Nuovo Codice della Strada nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature, che rilevano i limiti di velocità, siano sottoposte a periodiche tarature.
Fino a oggi non era previsto un obbligo di taratura per tutte le strumentazioni ma solo per gli autovelox "automatici" (quelli, cioè, operativi senza il presidio della pattuglia).
Corte Costituzionale sentenza n. 113 del 18 giugno 2015
14. Modifiche delle condizioni di divorzio.
Per poter chiedere la revisione dell'assegno divorzile, ex art. 9 della l. n. 898/1970, e' necessario che siano intervenute circostanze nuove tali da modificare la situazione esistente nel periodo in cui sia stata pronunciata la sentenza di divorzio.
Secondo questa pronuncia del Tribunale di Termini Imerese la modifica dell'assegno divorzile può essere chiesta sia se il coniuge obbligato al mantenimento sia stato licenziato, sia se il licenziamento sia stato comminato alla nuova compagna dello stesso onerato.
Tribunale di Termini Imerese ordinanza del 19 giugno 2015
15. Risarcimento per fermo tecnico.
Per poter ottenere il risarcimento del danno per "fermo tecnico" e' sufficiente che l'auto sia in riparazione, quindi inutilizzabile da parte del proprietario, senza che sia necessario dimostrare, ad esempio, il noleggio di un'altra automobile.
Nella vicenda portata alla sua attenzione, la Corte di Cassazione ha dato ragione ad un automobilista che in sede di appello aveva visto rigettare rigettare la richiesta di risarcimento del danno da "sosta tecnica" perché non aveva dimostrato di aver noleggiato un altro mezzo a causa dell'inutilizzabilita' del proprio.
Corte di Cassazione sentenza n. 13215/2015
16. Guida in stato di ebbrezza.
Perché possa configurarsi il reato di "guida in stato di ebbrezza" (art. 186, comma 2, lett.C del Codice della Strada) non è sufficiente sottoporre l'automobilista all'esame delle urine perché la quantità di etanolo presente nelle urine non è scientificamente attendibile; infatti, le tracce di alcool potrebbero risalire ad un momento anteriore al fatto.
Di conseguenza, ai fini dell'accertamento dello stato di ubriachezza del conducente è necessario effettuare analisi più approfondite.
Corte di Cassazione sentenza n. 27005/2015
17. Legittimo impedimento.
Non può chiedersi un rinvio dell'udienza considerando come legittimo impedimento la partecipazione ad un corso di formazione professionale anche se la frequenza e' obbligatoria.
Nel caso di specie, un avvocato aveva eccepito la nullità di una sentenza di condanna perché non era stato consentito il rinvio dell'udienza in considerazione dell'istanza presentata in cui rilevava l'impossibilità a partecipare all'udienza poichè in concomitanza con le lezioni obbligatorie per sostenere gli esami mensili pena l'esclusione dal corso frequentato presso la Sacra Rota.
Corte di Cassazione sentenza n. 25262 del 16 giugno 2015
18. Mancanza di guardrail.
Mancanza di guardrail e velocità eccessiva, può configurarsi la responsabilità dell'ANAS? La risposta arriva dalla Cassazione che ha respinto le richieste risarcitorie avanzate dai familiari di un automobilista morto in un tragico incidente. L'uomo finiva in una scarpata perché mancava il guard rail ma ad avviso della Suprema Corte a determinare l'incidente sarebbe stata la velocità eccessiva del conducente il quale sarebbe morto anche se vi fosse stata una barriera protettiva. Per questo motivo l'ANAS non è stata considerata responsabile per questo evento.
Corte di Cassazione sentenza n. 13187/2015
19. Sentenza vintage.
In una sentenza "vintage", anno 2011, la Cassazione ha dichiarato che anche un atteggiamento iperprotettivo deve considerarsi reato.
Nel caso in questione una madre e il nonno materno avevano fatto in modo di allontanare il figlio dalla figura paterna descrivendolo in modo negativo e violento e imponendo al minore di farsi chiamare col cognome materno.
Corte di Cassazione sentenza n. 36503/2011
20. Interruzione della prescrizione.
Secondo questa pronuncia della Cassazione la prescrizione può presumersi interrotta anche con una semplice raccomandata senza ricevuta di ritorno.
Ciò vale anche per il legale che chiede i propri onorari all'assistito. La ragione sta nel fatto che può presumersi che la lettera arrivi al destinatario perché sarà l'ufficio postale a curare la consegna.
Solo nell'ipotesi in cui il destinatario ne contesti la consegna sarà onere del mittente dimostrare che la lettera sia giunta correttamente a destinazione.
Corte di Cassazione sentenza n. 13401/2015
21. Convivente more uxorio e parenti sono in posizioni incompatibili: non possono avere lo stesso difensore
Ai fini del diritto al risarcimento del danno iure haereditatis, il convivente more uxorio del defunto a cui sia stata negata la qualità di erede universale si trova in posizione di conflitto di interessi rispetto agli eredi legittimi. Pertanto, è inammissibile la loro costituzione in giudizio a mezzo di uno stesso procuratore.
Corte di Cassazione sentenza n. 13218 del 26 giugno 2015
22. Insidia stradale.
La responsabilità dell'amministrazione comunale, ai sensi dell'art. 2051 c.c., e' esclusa se l'insidia stradale e' prevedibile.
Nel caso di specie una donna riteneva che la buca in cui era caduta aveva le caratteristiche dell'insidia e del trabocchetto.
Nel corso del giudizio era però emerso che l'incidente era avvenuto in pieno giorno e in più nella via in cui la donna abitava; quindi, la buca sul manto stradale era assolutamente prevedibile.
Corte di Cassazione ordinanza n. 13930/2015
23. Mobbing.
Se il lavoratore, in più occasioni, si presenta al lavoro in ritardo, il datore può sanzionarlo decurtandogli alcune ore di retribuzione.
Nella vicenda in questione una lavoratrice, colpita da questa sanzione, aveva ritenuto che l'atteggiamento del datore di lavoro integrasse mobbing ma la Cassazione ha dichiarato che non c'è sproporzione tra la sanzione e le mancanze addebitate alla lavoratrice. Si tratta, infatti, di sanzioni previste dalle disposizioni collettive anche comportamenti meno gravi.
Corte di Cassazione sentenza n. 13693/2015
24. Locazione.
Quella dei vicini di casa "molesti" che disturbano il diritto alla quiete degli altri vicini è una problematica sempre più ricorrente nelle aule dei tribunali.
Ma, se ad immettere fumi, odori e rumori intollerabili è l'inquilino dell'immobile, il risarcimento dei danni non può essere richiesto al proprietario, perchè il locatore non può essere responsabile per le condotte del locatario.
Parola di Cassazione.
Corte di Cassazione sentenza n. 11125/2015
25.TFR.
Secondo una recente pronuncia della Cassazione nell'ipotesi in cui il TFR(trattamento di fine rapporto)venga versato su un conto corrente cointestato ad entrambi gli ex, scatta la presunzione che lo stesso sia in proprietà al 50% di ciascuno dei due.La ragione di ciò sta nel fatto che il versamento del TFR su un conto di proprietà comune fa presumere che ci sia la volontà di far confluire lo stesso alla comunione legale tra i coniugi.
Corte di Cassazione sentenza n. 10942 del 27 maggio 2015.
26.Licenziamento.
Può essere licenziato il lavoratore che durante il periodo di malattia svolga altre attività (ivi compresi lavoretti casalinghi e attività sportive) tali da rallentare il decorso della sua guarigione.
Ovviamente per intimare il licenziamento sarà l'azienda che dovrà provare che l'attività svolta nel periodo di malattia ne ha rallentato la guarigione, facendo venir meno il rapporto di fiducia con il datore di lavoro.
Corte di Cassazione sentenza n. 13955/2015
27. Dichiarazioni offensive in una lettera di diffida.
Anche in una diffida stragiudiziale possono essere contenute dichiarazioni offensive, quindi non può ravvisarsi il reato di ingiuria perché si applica la causa di giustificazione prevista dal codice penale. La punizione e' esclusa, come richiesto espressamente dall'art. 598 c.p., a condizione che le offese, vere o false che siano, nel rispetto del diritto di difesa, si riferiscano all'oggetto della causa.
Corte di Cassazione sentenza n. 28804 del 7 luglio 2015.
28. Diffamazione.
Non può configurarsi il reato di diffamazione nel dare del "moroso" ad un condomino a condizione che sia davvero inadempiente al pagamento delle quote.
Lo ha deciso una recente sentenza della Cassazione, in contrasto però con un precedente (n. 46498 dell'11 novembre 2014), in cui la S.C. aveva precisato il contrario.
In definitiva, per il recente arresto degli Ermellini, se il condomino è realmente moroso, non può esserci alcuna offesa.
Cassazione sentenza n. 29153 dell'8 luglio 2015.
29. Presunzione di paternità.
Con questa pronuncia la Cassazione ha precisato che se il presunto padre aveva rifiutato di sottoporsi al test del DNA, il giudice può considerare come prova tale comportamento, considerando, di conseguenza, dimostrata la domanda di accertamento giudiziale della paternità.
Il rifiuto del presunto padre verrà valutato ai sensi dell'articolo 116 comma 2 del codice civile.
Corte di Cassazione sentenza n. 13885 del 6 luglio 2015
30. Assunzione della donna incinta.
Una donna incinta, nel momento dell'assunzione, non è tenuta a rivelare il proprio stato di gravidanza, questo per evitare discriminazioni che possono portare il datore di lavoro a non assumerla.
Allo stesso modo, non può essere licenziata una donna che dichiara al proprio datore di lavoro di essere in stato interessante.
Corte di Cassazione sentenza n. 13692/2015
31. Licenziamento.
Deve considerarsi legittimo il licenziamento del lavoratore che rifiuta di far installare un software sul computer in sua dotazione.
Nel caso di specie una dipendente, in più occasioni, aveva impedito al tecnico informatico di installare un software sul computer di lavoro che le avrebbe consentito di lavorare online.
Il licenziamento e' stato giustificato dalla gravità dei ripetuti atteggiamenti di insubordinazione.
Corte di Cassazione n. 14302/2015
32. Costituzione di parte civile del Comune per il reato di violenza sessuale.
La corte di Cassazione con una sentenza " vintage", esattamente la n. 29905 del 2011, aveva stabilito che quando si verificano reati di natura sessuale, il Comune, dove il reato è stato commesso, può costituirsi parte civile. Il reato sessuale deve considerarsi, infatti, un'offesa diretta ed immediata dello scopo sociale.
Di segno contrario e', invece, una recente sentenza del Tribunale di Trento che non ha consentito la costituzione di parte civile del Comune in un procedimento avente ad oggetto il reato di violenza sessuale.
Tribunale di Trento sentenza n. 342 del 17 giugno 2015
33. Interruzione della prescrizione.
La prescrizione non si interrompe con l'invito del liquidatore al danneggiato a sottoporsi a visita medico-legale.
Tale invito, infatti, rientra in una fase della procedura di liquidazione mentre perché si abbia interruzione della prescrizione e' necessario che il riconoscimento del diritto provenga dal soggetto che abbia la facoltà di disporne e non da un terzo che non sia da questi autorizzato.
Corte di Cassazione sentenza n. 13184 del 26 giugno 2015
34. Assegno di mantenimento figli.
In sede di separazione consensuale, l'accordo dei coniugi circa il mantenimento in favore dei figli può essere modificato dal giudice nell'interesse della prole.
Dunque, i due ex partner possono accordarsi liberamente sulle modalità di corresponsione dell'assegno, il cui importo può essere rideterminato dal giudice.
Corte di Cassazione sentenza n. 11882 del 09 giugno 2015
35. Modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c.
In che termini può essere modificata la domanda in un giudizio? Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno chiarito che: "la modifica della domanda ex art. 183 c.p.c. può riguardare sia il "petitum" che la "causa petendi" o entrambi purché la domanda modificata sia connessa alla vicenda sostanziale dedotta in giudizio; e' però necessario che non si determini la compromissione delle potenzialità difensive della controparte e di conseguenza una dilatazione dei tempi processuali.
Corte di Cassazione sentenza n. 12310 del 15 giugno 2015
36. Notifiche eseguite a mezzo posta privata.
E' valida la notifica effettuata attraverso una agenzia di poste private? Il principio sembra ormai consolidato ma a ribadirlo ci pensa la Cassazione con due recenti ordinanze, secondo le quali deve considerarsi inesistente la notifica effettuata a mezzo posta da agenzie private di recapito.
Corte di Cassazione ordinanze n. 26705-26704 del 2015
37. Maltrattamenti contro familiari o conviventi (art 572 c.p.)
Nelle ipotesi di maltrattamenti in famiglia e' possibile procedere all'arresto in flagranza quando la polizia giudiziaria, dopo aver raccolto le dichiarazioni della persona offesa (che riferisce sopraffazioni e offese reiterate) assista personalmente anche ad un solo episodio, il quale va letto come una situazione di continuità con le condotte denunciate dalla p.o.
Nel caso di specie, dopo la denuncia da parte di una donna relativa a più episodi di violenza e sopraffazione da parte del proprio convivente, l'uomo si era recato presso l'abitazione della stessa e trovandola in auto con i Carabinieri, in preda alla rabbia aveva cercato di aprire con prepotenza ed irruenza la portiera della macchina per parlarle.
Corte di Cassazione sentenza n. 34551/2013
38. Violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.).
Altra sentenza "vintage" del 2012, ha chiarito che, nel caso in cui venga contestato il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, lo stato di bisogno non è escluso neppure con l'intervento di terze persone coobbligate o obbligate in via subordinata.
In altre parole, ciò significa che il reato sussiste anche se una terza persona provveda alla somministrazione dei mezzi di sussistenza sostituendosi all'inerzia del soggetto obbligato.
Corte di Cassazione sentenza n. 40823/2012
39. Risarcimento danni.
Nel caso di danni prodotti da un incidente stradale nella quantificazione del pregiudizio bisogna tener conto anche dell'attività lavorativa del danneggiato. Ciò significa che il danno non patrimoniale sarà risarcito mentre il danno patrimoniale può essere negato se il danneggiato, nonostante sia professionalmente qualificato, non abbia mai svolto la specifica attività correlata alla qualifica professionale. Dunque, per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale bisogna provare che i danni subiti hanno determinato la riduzione del reddito futuro di un'attività lavorativa.
Corte di Cassazione sentenza n. 14517 del 10 luglio 2015.
40. Telefonate promozionali indesiderate.
Il Giudice di Pace di Napoli con una sentenza dello scorso giugno ha riconosciuto il risarcimento dei danni lamentati da un avvocato che a causa di continue telefonate promozionali, da parte di un gestore telefonico, subiva continuamente l'interruzione della propria attività lavorativa. Ad essere riconosciuto, in particolare, è stato un danno da stress e turbamento psichico, una interferenza nella vita privata e una alterazione della serenità che inevitabilmente avevano avuto ripercussioni nello svolgimento dell'attività lavorativa.
Secondo il Giudice di Pace l'atteggiamento della compagnia telefonica poteva anche integrare il reato di cui all'art 660 c.p. e dar luogo ad una responsabilità ai sensi dell'art. 2043 c.c.
Il danno e' stato liquidato in via equitativa in euro 500,00.
Giudice di Pace di Napoli sentenza del 22 giugno 2015, giudice avv. Felice Alberto D'Onofrio
41. Maltrattamenti in famiglia(art.572 c.p.)
Deve configurarsi il reato di " maltrattamenti contro familiari o conviventi" nell'atteggiamento del genitore che picchia e denigra il figlio.
L'uso di espressioni offensive o di comportamenti violenti nei confronti dei figli non può essere giustificato da scopi educativi.
Dunque, l'educazione da impartire deve sicuramente avere delle regole ma non può esservi spazio per atteggiamenti violenti, denigratori e umilianti.
Corte di Cassazione sentenza n. 30436 del 14 luglio 2015.
42. Casa familiare.
Va ricordato che in sede di separazione la casa familiare viene di regola assegnata al genitore collocatario dei figli. Ma cosa succede se la moglie collocataria si trasferisce altrove? In questa ipotesi, la casa coniugale ritorna nella disponibilità dell'ex marito (nel caso in cui sia il proprietario esclusivo) non potendo essere assegnata al figlio maggiorenne disoccupato privo di abitazione. Il figlio che ha raggiunto la maggiore età ma non è autonomo economicamente, in tal caso, potrà avere diritto ad un aumento dell'assegno di mantenimento, in considerazione della mutata condizione patrimoniale del padre che, ritornato nella disponibilità dell'immobile, ha ridotto i costi pagati per il canone di locazione.
Corte di Cassazione sentenza n. 14727 del 14 luglio 2015.
43. Termine per la costituzione dell'appellante nel caso di una pluralità di appellati.
Entro quanto tempo deve costituirsi l'appellante nell'ipotesi in cui l'atto introduttivo del giudizio venga notificato a più persone?
A puntualizzare questo aspetto è una recente sentenza della Cassazione che precisa che la costituzione deve avvenire entro dieci giorni che decorrono dalla prima notifica; questo vale sia in primo grado che in appello.
Come noto se entro 10 giorni l'appellante o l'attore non sia ancora rientrato in possesso dell'originale dell'atto notificato la costituzione può avvenire depositando in cancelleria la c.d. " velina" cioè una semplice copia.
Corte di Cassazione sentenza n. 26376 del 16 dicembre 2014
44. Auto scoperta da copertura assicurativa.
Chi guida un'automobile sprovvista di copertura assicurativa RCA nel caso in cui subisca un danno, non per sua colpa, può ottenere il risarcimento dei danni?
La risposta è positiva per il giudice di pace di Napoli, il quale chiarisce che il risarcimento dei danni può essere chiesto anche se una vettura viaggia senza polizza assicurativa; l'importante è che il conducente non sia responsabile dell'incidente.
Inoltre, viene precisato che circolare senza polizza non configura un reato ma soltanto una violazione al Codice della Strada, anche se abbastanza gravosa, visto che è prevista una sanzione amministrativa da € 848,00 a € 3.393,00 oltre al fermo del mezzo.
Giudice di Pace di Napoli, dott. Italo Bruno, sentenza n. 5553/2015
45. I pettegolezzi possono costare caro.
Come diceva Jap Gambardella, interpretato da Toni Servillo, nel film "La grande bellezza":
"È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura…". Ma, se spesso la vita degli altri è "pane fresco per pettegoli" questo atteggiamento può comportare conseguenze penali. Nella vicenda che ha interessato la Suprema Corte, infatti, un ex amante aveva pubblicamente "reclamizzato" le corna portate dal marito di lei. Per l'uomo è stato ritenuto configurabile il reato di stalking oltre al risarcimento alla coppia dei coniugi che, a fronte dei messaggi privati e pubblici, sulle relazioni extraconiugali della donna, aveva subito ripercussioni negative estese anche ai figli.
Corte di Cassazione sentenza n. 29826 del 10 luglio 2015
46. Aiuto!!! Ho perso le valigie.
A molti sarà capitato di perdere le valigie durante un viaggio, ma quanto è il risarcimento massimo previsto? Secondo la Convenzione di Montreal il tetto e' di 1.000 euro nel caso di smarrimento dei bagagli per colpa del vettore internazionale. Si tratta del tetto massimo riconosciuto per ogni tipo di danno, di qualunque natura esso sia, patrimoniale e non, che può essere superato soltanto se al momento della partenza il passeggero dichiara uno speciale interesse alla consegna, salvo prova contraria.
Gli Ermellini hanno così respinto il ricorso di una donna che rimasta senza bagagli per due settimane in viaggio di nozze, aveva chiesto la liquidazione del danno morale subito a causa del ritardo.
Corte di Cassazione sentenza n. 14667/2015
47. Il compenso dovuto all'avvocato, se sproporzionato, può essere ridotto dal giudice.
Il calcolo della parcella si basa sul valore "formale" della causa, ma se il compenso del professionista e' sproporzionato rispetto all'importanza effettiva del giudizio, il giudice può ridurlo.
In buona sostanza il giudice può rideterminare la parcella in base al criterio del "decisum" cioè sulla base di quello che viene deciso invece di applicare il criterio del "disputatum" e cioè di quello che è stato chiesto nell'atto difensivo.
Corte di Cassazione sentenza n. 14691 del 14 luglio 2015.
48. Il dipendente può essere risarcito per danno da stress.
Come dice un vecchio adagio: "il lavoro nobilita l'uomo", ma in alcuni casi può determinare uno stress psicofisico soprattutto se non vengono riconosciute le ferie o i riposi.
Bene, in questa circostanza l'azienda sarà tenuta a risarcire il lavoratore per il danno non patrimoniale subito per lo stress.
Nel caso di usura psico-fisica il danno non deve essere provato può essere anche presunto e sarà quantificato dal giudice in via equitativa.
Invece, quanto al danno biologico, da considerarsi quale "infermità" del lavoratore causata dall'attività lavorativa usurante, tale voce di danno deve essere dimostrata e non può essere presunta.
Corte di Cassazione sentenza n.14710 del 14 luglio 2015.
49. Responsabilità del commercialista.
Se un contribuente viene accusato di dichiarazione infedele dei redditi il suo commercialista rischia il sequestro dei beni personali.
La ragione di ciò risiede nella responsabilità del professionista contabile che, in considerazione del suo ruolo, nel caso di dichiarazioni infedeli, è sempre tenuto a ripristinare una situazione di legalità.
Corte di Cassazione sentenza n. 24967/2015.
50. Lavori di ristrutturazione nella casa familiare.
Con questa pronuncia la Corte di Cassazione chiarisce che se durante il matrimonio uno dei coniugi investe danaro proprio per ristrutturare la casa familiare, di proprietà esclusiva dell'altro, dopo la separazione non potrà agire in giudizio per ottenere la restituzione delle somme versate. Il motivo risiede nella considerazione che gli esborsi effettuati devono considerarsi eseguiti per soddisfare i bisogni della famiglia.
Dunque, il danaro investito nell'affrontare queste spese, per ristrutturare un bene non proprio, non può essere restituito perché utilizzato per le esigenze del nucleo familiare.
Corte di Cassazione sentenza n. 10942 del 27 maggio 2015.
51. Allontanamento dalla casa familiare.
Erroneamente molta gente crede che non esista più il reato per l'abbandono del tetto coniuge; in realtà va detto che non esiste più come reato autonomo perché è stato assorbito nella disposizione di cui all'art.570 c.p." Violazione degli obblighi di assistenza familiare", secondo il quale "chiunque, abbandonando il domicilio domestico o comunque serbando una condotta contraria all'ordine o alla morale delle famiglie si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale o alla qualità di coniuge è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro". In questa pronuncia la Cassazione ribadisce che l'addebito della separazione può essere contestato tutte le volte in cui ci si allontana dalla casa familiare, senza comunicarlo in modo tempestivo all'altro coniuge. Andar via di casa, senza valide ragioni(possibilmente documentabili) è un comportamento contrario ai doveri del matrimonio.
Corte di Cassazione ordinanza n. 14841 del 15 luglio 2015.
52. Stalking (sentenza vintage).
Questa sentenza vintage -anno 2010 - ricorda che integra il reato di stalking l'atteggiamento di chi, in modo persecutorio, invia alla persona offesa " sms", messaggi di posta elettronica o nella chat di Facebook. Il comportamento persecutorio, rileva inoltre la Cassazione, si realizza anche attraverso la divulgazione di filmati ritraenti rapporti sessuali intrattenuti tra la persona offesa e l'autore del reato.
Corte di Cassazione sentenza n. 32404/2010
53. Chi risarcisce i danni causati dai cani randagi?
Una sentenza del Giudice di Pace di Caserta ha stabilito la responsabilità del Comune per i danni provocati da un cane randagio ad una automobile, durante la circolazione.
L'amministrazione comunale per legge e' tenuta ad adottare tutti quei provvedimenti necessari sia per prevenire che per eliminare i pericoli che possono colpire i cittadini a causa del randagismo.
Per mettere in pratica questi provvedimenti il Comune deve avvalersi del servizio veterinario dell'Asl.
Giudice di Pace di Caserta, sentenza del 10 novembre 2014- dott. Domenico Barra
54. Dovere di informazione del difensore.
Prima di intraprendere una causa e' dovere del difensore informare il cliente non solo sulla complessità della causa ma anche sull'oggetto della controversia, chiarendo anche se in merito allo stesso vi è un contrasto giurisprudenziale sull'interpretazione della norma giuridica.
In buona sostanza, se vi è un numero di sentenze sfavorevoli a sostegno delle ragioni del cliente, il difensore deve informarlo e dissuaderlo dall'intraprendere una causa le cui aspettative di successo sono bassissime.
Corte di Cassazione sentenza n. 14639 del 14 luglio 2015
55. Licenziamento.
Una sentenza del Tribunale di Ivrea chiarisce che il datore di lavoro non può licenziare il dipendente giustificando il licenziamento per ragioni organizzative e produttive dell'azienda legate alla chiusura di un punto vendita.
In realtà, se l'azienda chiude tout court un punto vendita, senza riaprirne un altro, il licenziamento potrebbe considerarsi legittimo, ma se, chiuso un punto, dopo pochi mesi ne apre un altro, senza ricollocare il dipendente nell'organico, allora la misura è illegittima perchè non è stato rispettato il c.d. "obbligo di repechage".
Tribunale di Ivrea (To) sentenza n. 29 del 5 febbraio 2015.
56. Rapina in casa.
Subire una rapina in casa e' sicuramente un'esperienza terribile ma la legge non consente di farsi giustizia da sé. Anche in casi come questi reagire in un certo modo non può sempre integrare la scriminante della legittima difesa.
Con questa sentenza, la Cassazione ha precisato che non può ravvisarsi legittima difesa nello sparare ad un rapinatore, entrato nella propria abitazione, quando ormai lo stesso è in procinto di scappare, peraltro disarmato.
Dunque, la legittima difesa non può essere invocata perché il padrone di casa era fortemente scosso e intimorito, questa e' una situazione di pericolo soggettiva e non oggettiva.
Perché possa esserci legittima difesa deve sussistere una proporzione tra offesa e difesa.
Corte di Cassazione sentenza n. 31001 del 16 luglio 2015
57. Congedo parentale.
Il padre può avere diritto al congedo parentale anche se la moglie non lavora? La risposta e' sì e a chiarirlo e' una sentenza della Corte di Giustizia Europea, secondo la quale ad ogni lavoratore spetta il diritto di prendersi cura del proprio figlio indipendentemente dalla situazione occupazionale del coniuge.
Nel caso in questione, un uomo aveva chiesto un congedo parentale per potersi occupare del figlio ma il congedo era stato negato dal proprio datore di lavoro perché la moglie non svolgeva alcuna attività lavorativa.
Per la Corte di Giustizia Europea la legge nazionale non può privare un cittadino del diritto di ottenere un congedo parentale, anche se l'altro coniuge non lavora, perché in questo modo si discriminerebbero le famiglie monoreddito.
Corte di Giustizia Europea sentenza causa n. C-222/14.
58. Diffamazione su blog o siti internet.
Anche online, bisogna fare attenzione a non confondere la "libertà di espressione" con la licenza di poter dire qualsiasi cosa all'indirizzo di terze persone. Il rischio è incorrere nel reato di diffamazione attraverso l'uso di un sito internet o blog e la conseguenza è l'oscuramento o il sequestro preventivo del sito stesso. Una recente sentenza della Cassazione a Sezioni Unite in merito ha fatto una precisazione importante: occorre distinguere cioè i siti che fanno informazione giornalistica vera e propria da tutti gli altri. Se il sito è una testata giornalistica non potrà essere sottoposto a sequestro; in tutte le altre ipotesi, invece, si potrà procedere all'oscuramento e al sequestro preventivo per tutelare gli interessi di terze persone.
Corte di Cassazione S.U. sentenza n. 31022 del 17 luglio 2015.
59. Attenzione al semaforo verde.
Anche con il semaforo verde l'automobilista deve porre in essere una condotta diligente e prudente dunque non si può partire a razzo dopo che si è accesa la luce che dà il via libera ma bisogna prestare attenzione. A maggior ragione se il veicolo è in marcia, perchè la luce semaforica verde potrebbe trasformarsi in gialle, imponendo una maggiore cautela riconducibile alla ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell'incrocio.
In buona sostanza i giudici di Piazza Cavour ricordano che il conducente anche se gode "del diritto di precedenza" non è mai esonerato dall'obbligo di usare la dovuta attenzione a prescindere dalla luce semaforica.
Corte di Cassazione sentenza n. 14914/2015
60. Assegno di mantenimento.
In questa recente sentenza, la Cassazione ha stabilito un interessante principio: nel caso in cui al coniuge redditualmente debole venga revocata l'assegnazione della casa coniugale, ad esempio perché il figlio/a ha raggiunto una indipendenza economica, quindi, va vivere altrove, l'ex coniuge non sempre può ottenere l'aumento dell'assegno di mantenimento in virtù del fatto che cercherà una nuova sistemazione. Infatti, per la S.C., la nuova abitazione dell'ex coniuge non deve avere lo stesso valore di mercato della casa familiare, potendo ben essere più modesta purchè decorosa.
Corte di Cassazione sentenza n. 15272/2015
61. A volte il bacio può essere un reato.
Il bacio sulla bocca dato ad una minorenne di anni 14, anche se consenziente è reato. L'uomo sosteneva, infatti, che c'era il consenso della ragazza e lo aveva provato producendo una lettera in cui la ragazza scriveva che sarebbe stata disposta ad andare oltre. Questo non è bastato per scagionare l'uomo il quale è stato condannato per atti sessuali con minori (art. 609-quater c.p.).
Corte di Cassazione sentenza n. 31934 del 22 luglio 2015
62.Morte immediata: non viene riconosciuto il danno biologico agli eredi (c.d. Danno tanatologico).
Una recente sentenza della Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che non può essere riconosciuto agli eredi il danno biologico patito dalla vittima nel caso di morte immediata o che subentri nell'arco di un tempo brevissimo dall'evento. Dunque, la morte senza agonia della vittima non può dar luogo ad un diritto al risarcimento perché manca il soggetto al quale la perdita sia collegabile e nel cui patrimonio possa essere acquisito il relativo credito.
Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 15350 del 22 luglio 2015
63. Tribunale di Napoli: "danno da vacanza rovinata".
Se c'è chi è ancora a casa a fare i conti con il caldo africano, in molti sono già in vacanza, in qualche località di mare o altrove. L'importante è che la vacanza rappresenti un totale relax. Ma purtroppo non sempre è così e a volte si può trasformare in un incubo se rovinata da episodi spiacevoli. Come è accaduto a due turisti partenopei che, partiti per una vacanza nel Mediterraneo, in pieno relax, hanno dovuto fare i conti con insetti di ogni tipo.
Il Tribunale di Napoli ha riconosciuto ai poveri turisti il risarcimento per danno da vacanza rovinata (1.400 euro a testa è il risarcimento dovuto ai due turisti) i quali invece del meritato riposo hanno dovuto fare i conti con i morsi di fastidiosi insetti dimostrando con delle foto le loro punture e la presenza nell'ambiente.
Dunque, chi vende il pacchetto turistico risponde per responsabilità contrattuale salvo che dimostri il caso fortuito o la forza maggiore.
Tribunale di Napoli - sesta sezione -sentenza n. 9287 del 2015
64.TAR Lazio: Anche l'amico Fido in spiaggia.
Chi ama il proprio animale domestico lo considera uno di famiglia ma spesso in alcuni luoghi il loro accesso e' ancora vietato. Questo è quello che è accaduto nel Comune di Anzio che con una ordinanza aveva vietato l'accesso degli "amici pelosi" sulle spiagge libere della zona.
Per il TAR del Lazio l'ordinanza e' stata considerata illegittima perché in maniera generica vietava
l'ingresso ai cani sulle spiagge libere, senza precisare le cautele comportamentali che i bagnanti dovevano rispettare sia con riferimento all'igiene sia con riferimento all'incolumità dei bagnanti.
TAR Lazio sentenza n. 9302/2015
65.Sentenza vintage: Tribunale di Roma
Non si può disporre l'affidamento condiviso se il padre non mantiene il minore.
L'affidamento condiviso dei minori e' una regola mentre l'affidamento esclusivo e' una eccezione ma in alcuni casi tassativi diventa l'unica scelta possibile.
Questo può accadere quando il padre non provvede a versare l'assegno di mantenimento in favore del figlio disinteressandosi completamente sia dal punto di vista morale che affettivo.
Dunque, accertata l'inidoneita' educativa del padre, l'unica scelta possibile e' quella di convertire l'affidamento condiviso in esclusivo per evitare gravi e irreparabili danni allo sviluppo della personalità del minore.
Tribunale di Roma sentenza n. 23620 del 2013
66.Telecamere sul posto di lavoro.
Il datore di lavoro non può installare delle telecamere nei luoghi di lavoro per controllare a distanza i dipendenti, ma non tutte le videoriprese sono vietate.
Devono, infatti, considerarsi legittime le videoriprese del lavoratore intento a commettere furti o a prelevare danaro dalla cassa.
Dunque, sono possibili tutte le videoriprese in ambiente lavorativo al solo scopo di difendere il patrimonio aziendale attraverso documentazione in grado carpire tutta una serie di attività potenzialmente criminose.
Corte di Cassazione sentenza n. 2890/2015
67.Maltrattamenti in famiglia (art.572 c.p.).
Perché possa configurarsi il reato di maltrattamenti in famiglia e' necessario che vi sia un rapporto di convivenza tra la vittima e il soggetto maltrattante.
Non è sufficiente, quindi, che la coppia sia legata sentimentalmente da tempo, che abbia anche una attività lavorativa in comune o che persegua gli stessi intenti ciò che conta, ai fini della configurazione del reato, e' che la coppia viva nella stessa abitazione.
Corte di Cassazione sentenza n. 32156 del 22 luglio 2015
68.Maltrattamenti nei confronti del coniuge.
L'addebito della separazione può essere chiesto per svariare ragioni; una di queste riguarda anche le ipotesi di violenza che il coniuge ha dovuto tollerare per molto tempo. Una recente sentenza della Suprema Corte chiarisce però che l'addebito può essere chiesto anche se vi sia stato un solo episodio di violenza, lontano nel tempo.
Questo unico episodio può bastare per chiedere l'addebito della separazione dimostrando che, proprio in seguito allo spiacevole episodio, si è determinata l'intollerabilità della convivenza.
Corte di Cassazione sentenza n. 15511 del 23 luglio 2015.