di Lucia Izzo - Basta con le dimissioni in bianco: la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro potrà avvenire esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali attraverso il sito istituzionale.
Lo stabilisce il decreto legislativo definitivamente approvato nei giorni scorsi nell'ambito della conclusione del percorso del Jobs Act, con il quale il Governo è intervenuto con copiose riforme in materia di lavoro (per maggiori approfondimenti: Jobs Act: riforma completata. Controlli "liberi" su telefonini e tablet, stop alle dimissioni in "bianco" e ammortizzatori per 1,4 milioni di lavoratori. Ecco tutte le novità).
In tal modo, il Governo ha inteso semplificare le modalità per la risoluzione del rapporto di lavoro, eliminando la prassi delle lettere di dimissioni firmate "in bianco" dal lavoratore, utilizzate da alcuni datori di lavoro per spingere il dipendente a firmare documenti di dimissione già all'atto dell'assunzione.
In futuro, nessun'altra forma di effettuazione di dimissioni sarà più valida oltre a quella espressamente prevista, ossia la compilazione dell'apposito modulo online, già predisposto con data e numero e scaricabile soltanto dal sito del ministero del lavoro.
Solo in tal caso, le dimissioni saranno considerate valide, altrimenti verranno respinte.
In questo modo si assesta un colpo decisivo alla summenzionata pratica che ha finora colpito, in particolar modo, le lavoratrici, sì da poterle licenziare in caso di sopravvenuta maternità.
In Italia, infatti, "il fenomeno delle dimissioni in bianco ha colpito soprattutto le donne - ha spiegato il ministro del lavoro, Poletti, parlando del nuovo "meccanismo per la certificazione, che può essere fatta tramite un modulo scaricato dal sito del ministero del Lavoro con data e numero. Fogli bianchi non sono più utilizzabili. Questo è un dato di civiltà importante".