Stop alle auto blindate per i detenuti 'pericolosi'. Il principio vale anche per chi si trova agli arresti domiciliari o per chi, pure in regime di liberta', ha l'obbligo di firma presso il commissariato. In caso di fuga, infatti, queste persone avrebbero un 'indubbio vantaggio nei confronti delle forze di polizia'. Lo sottolinea la Corte di Cassazione che ha reso definitivo il 'no' espresso dal Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di R. A., persona giudicata 'pericolosa e destinataria di un avviso orale' che aveva chiesto di poter utilizzare un mezzo di trasporto blindato durante gli spostamenti per offrire la sua testimonianza davanti ai giudici, perche' la 'sua vita era in pericolo'. Per la Suprema Corte, consentire a queste persone l'utilizzo di un'automobile blindata 'intralcerebbe l'operato delle forze dell'ordine'. Dopo aver ricevuto il no dal Tribunale di Torre Annunziata, nel gennaio del 2004, perche' l'auto blindata avrebbe rischiato di 'intralciare l'operato delle forze dell'ordine', R.A. si e' rivolto alla Cassazione sostenendo che l'auto blindata serviva 'ai fini della difesa personale'. Linea bocciata da piazza Cavour che ha dichiarato 'inammissibile' il ricorso. scrive il consigliere Severo Chieffi nella sentenza 35444/04 che 'il divieto di utilizzo di mezzi blindati o modificati imposto a soggetto destinatario di avviso orale ha il precipuo scopo di evitare che le forze dell'ordine possano essere intralciate nell'esercizio dell'attivita' di controllo'. Un divieto ancora piu' necessario 'tenuto conto che il possessore di un mezzo blindato, nel caso dovesse darsi alla fuga, avrebbe un indubbio vantaggio nei confronti delle forze di polizia'.
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