Infatti, per la Corte di Cassazione, il c.d. overrulling rende legittimo dispensare la parte condannata in seguito ad esso dalla condanna aggiuntiva alle spese.
La questione decisa con l'ordinanza numero 19392/2015, depositata il 30 settembre dalla sesta sezione civile (qui sotto allegata), riguardava l'opposizione avverso un verbale elevato dalla Polizia Municipale in relazione a una violazione del codice della strada rilevata mediante autovelox, rigettata sia in primo che in secondo grado senza mai condannare l'opponente alle spese.
Nell'affrontarla, i giudici hanno totalmente condiviso la relazione depositata in cancelleria ex art. 380-bis c.p.c. per la definizione del giudizio, confermando, innanzitutto, la scelta del giudice di primo grado di compensare le spese in ragione del fatto che il repentino mutamento della giurisprudenza sui mezzi di contestazione dei verbali di accertamento avrebbe influito sul comportamento processuale dell'opponente, risultata soccombente.
In secondo grado, poi, data la soccombenza del vincitore della causa in merito all'impugnazione delle spese tramite ricorso incidentale, la compensazione non avrebbe potuto essere evitata.
Da tale pronuncia risulta, quindi, quindi evidente la necessità di tutelare le parti rispetto all'andamento interpretativo altalenante dei giudici.
Corte di cassazione testo ordinanza numero 19392/2015