Avv. Francesco Pandolfi - Il danno non patrimoniale causato da inadempimento contrattuale; il danno da usura è presunto. Questo il tema trattato dalla bella sentenza della Corte di Cassazione, n. 16516/2015, in materia di riposi non fruiti dopo sei giorni lavorativi da parte di dipendenti di un'azienda di trasporti; vi si trovano utili approfondimenti in tema di danno non patrimoniale da usura psico-fisica e ripercussioni derivanti dalla maggiore "penosità" del lavoro originata dall'imposizione da parte del datore di lavoro di turni senza riposi opportunamente cadenzati.
Un caso dove il Tribunale e la Corte di Appello condannano il datore al pagamento di danni da mancato riposo (imposti da regolamento CEE n. 3820 del 1985 (minimo di 11 ore giornaliere e settimanale di 45 ore consecutive) e la Cassazione conferma il tutto respingendo il ricorso dell'azienda che ritiene non provato il danno in parola.
La Corte ricorda che il danno da stress fa parte della categoria del danno non patrimoniale causato da inadempimento contrattuale e la sua risarcibilita' presuppone un pregiudizio concreto sofferto dal titolare dell'interesse leso, il quale è chiamato a dimostrarlo.
Ora, parlando del lavoro prestato oltre il sesto giorno consecutivo, la Cassazione distingue il danno da usura psico-fisica conseguente alla mancata fruizione del riposo dopo sei giorni di lavoro, dal danno alla salute che invece da origine a una vera e propria infermità del lavoratore, nascente dall'attività lavorativa usurante svolta in conseguenza dei mancati riposi: con la differenza che il danno da usura è presunto.
In altri termini: l'interesse del lavoratore danneggiato dall'inadempimento del datore è "sanzionato" direttamente dall' 36 Cost.
In concreto quindi, traendo spunto dall'interessante sentenza: come organizzare in giudizio la domanda per questa voce di danno?
E' semplice: dimostrare la violazione della disciplina dei riposi giornalieri e settimanali per vedersi riconoscere equitativamente il danno da usura, quale danno non patrimoniale distinto da quello biologico.
Per contattare l'avv. Francesco Pandolfi
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Cassazione, sentenza n. 16516/2015