di Angelo Casella - Una folla sterminata si accalca sul proscenio del fenomeno umanamente più vistoso e tragico della nostra epoca: la fuga dai Paesi di origine di centinaia di migliaia di disperati verso l'Europa.
Un fiume gonfio di chiacchiere vane la accompagna: sono esecrazioni, condanne, deplorazioni, appelli alla pietà, ma anche espressioni di odio, di basse speculazioni politiche, di proposte più o meno fantasiose, in una canea senza fine. Nel mentre che organizzazioni criminali, non solo private, speculano indecentemente.
Neppure una voce si azzarda ad analizzare le cause del fenomeno ed a mettere in luce le sue vere radici.
Verrebbe spontaneo ricordare quanto ammoniva Connor O'Brien: "siamo incamminati verso una società mutilata dalla corruzione sistematica della sua intelligenza".
Eppure basterebbe considerare gli interessi in gioco. E più che di interessi politici parliamo di squallidissime convenienze economiche, di profitti, immediati e programmati, di grandi multinazionali.
Pur inascoltato, qualcuno (Slavoj Zizek) ha detto semplicemente che "basterebbe rimuovere dall'equazione le grandi aziende e l'intero edificio delle guerre etniche crollerebbe in pezzi". E già sarebbe un primo passo.
La Libia è precipitata nel caos a seguito dell'intervento franco-statunitense. Sarkozy intendeva eliminare Gheddafi (insediato dai servizi italiani) per appropriarsi di quelle risorse petrolifere e servirle alla Total, togliendole all'Eni. Ma non tutti in loco (e fuori) erano d'accordo. E così il quadro si è complicato, sfociando in un campo di battaglia dove tutti sparano contro tutti.
Come nel caso dell'Iraq e della Siria, si progetta una divisione del Paese, assicurandosi la parte più ricca di risorse.
In Afghanistan, i maneggi statunitensi per appropriarsi delle risorse minerarie del Paese ed attraversarlo con oleodotti da nord a sud (a beneficio di Exxon e compagnia), hanno dapprima provocato l'invasione russa (quella "trappola afgana" che deliziava Brzezinsky) seguita da una devastante guerra contro di loro con i "volontari" di Al Qaeda guidati da Bin Laden. A proposito di quest'ultimo (l' agente della Cia che gli Usa hanno accusato dell'attentato alle Torri gemelle, per giustificare il loro intervento in Afgfhanistan, dove l'avevano mandato), vi sono novità interessanti.
In una recente intervista al Moscow Tribune, l'ex collaboratore della NSA, Edward Snowden, ha affermato di disporre di documenti che dimostrano che è tuttora vivo e si gode con la famigliola il sole delle Bahamas con un assegno mensile della Cia "di più di 100 mila dollari". E questo spiega anche perchè il corpo del finto Bin Laden a suo tempo sia stato fatto sparire.L'aggressione a Saddam (casus belli fu il suo attacco al Kuwait, che però fu sollecitato - come essa stessa ha rivelato - dalla ambrasciatrice americana a Baghdad…), ha portato a due guerre contro l'Iraq che, oltre a provocare immense sofferenze alla popolazione, hanno distrutto l'unità politica del Paese. Privo di una autorità centrale, è uno dei posti meno sicuri al mondo, specie da quando gli Usa vi hanno poi installato l'Isis.
Il rinvenimento di giacimenti petroliferi nella Repubblica Centrafricana è alla base di una sanguinosa guerra tra il nord ed il sud del Paese, gabellata come conflitto religioso, mentre dietro gli uni (i musulmani!) c'è la cattolicissima Francia (ovvero la Total) e, dietro gli altri (i cristiani) vi è la Cina, da sempre affamata di petrolio.
Ed eccoci alla Siria. Già sappiamo dalla H. Clinton (e da altri esponenti Usa, nonchè dallo stesso Putin in una intervista alla CBS) che l'Isis è stato ideato, creato e finanziato dagli Usa (e vedremo come).
Egualmente noto è che il c.d. Free Syrian Army (Esercito Libero Siriano) sia parimenti finanziato e addestrato dagli statunitensi.
Meno noto che queste formazioni, cui si affianca anche Al Nusra (ramo locale di Al Qaeda) si distinguano solo per il nome in quanto tutte ideate e armate dagli Usa per abbattere Assad e destabilizzare il M.O.
Ovvio quindi che che questi ultimi sollevino alte strida contro l'intervento russo, che viene a scombinare i loro piani.
Un intervento che ha fatto fuggire qualche migliaio di mercenari dell'Isis in Giordania dove, peraltro, non hanno nulla da temere. Il re giordano, infatti, è un ferreo alleato Usa. Affiancato da Turchia ed Egitto, spalleggia L'Isis e partecipa alla solenne pagliacciata della "coalizione internazionale anti Isis" (cui tristemente prende parte anche l'Italia). Questa coalizione effettua sporadiche incursioni aeree, ufficialmente contro le postazioni del Califfato, ma queste, a detta dello stesso generale statunitense W.Mayville, capo delle operazioni, "non mirano a distruggere, bensì unicamente a garantire che nessuno degli attori coinvolti fuoriesca dall'area che gli è stata assegnata" (dal padrone Usa, che ha già stabilito il futuro assetto politico dell'area).
In compenso la Turchia ne approfitta (su mandato Usa) per bersagliare i curdi, i soli ad opporsi efficacemente ai miliziani dell'Isis.
Il sito web Popoff ha dato notizia di documenti (resi noti dal solito Snowden) per i quali la creazione dell'Isis non è solo opera degli Usa, ma anche di Israele. L'operazione, battezzata "Nido dei calabroni" vede come protagonista sul campo il noto senatore repubblicano Mc Cain, ex candidato alla Casa Bianca, e capo del famigerato International Republican Institute (ente finanziato dalla Segreteria di Stato), ramificazione del NED, una organizzazione governativa che fiancheggia la Cia.
Costui, a quanto riferito da note di agenzia, il 27 maggio 2013, si recò in Siria su invito della Syrian Emergency Task Force, una organizzazione capeggiata da un certo Mouaz Mustafà il quale, stranamente, è un dipendente dell'Aipac, l'organizzazione ebraica più influente degli Stati Uniti.
Ma non finisce qui. Questa missione venne resa nota solo a cose fatte dal direttore dello staff di Mc Cain, certo Brian Rogers.
Sul web circola una foto di questo incontro, che ritrae un bel gruppetto di amici sorridenti e festosi: accanto al Mc Cain c'è un certo Mohammed Nour, che è un esponente di Al Nusra, nonché Salam Idris, che guida l'Esercito Libero Siriano e Abu Bakr el Baghdadi, il notissimo capo dell'Isis (già detenuto a Guantanamo, dove sarebbe stato reclutato dalla Cia).
Un bel gruppetto di compagni di merende.
Secondo la Reuters, il Congresso degli Stati Uniti, avrebbe a suo tempo approvato i finanziamenti dei "ribelli" siriani.
Intanto l'emiro del Quatar (e non solo...) finanziava l'addestramento in Turchia e Libia di diverse migliaia di mercenari (tra cui molti non musulmani e, addirittura, qualche giapponese).
Incidentalmente, all'International Republican Institute sono attribuiti anche il colpo di stato in Ucraina (la "rivoluzione arancione" del 2004), e le "primavere arabe" in Medio Oriente e Africa tra cui, in particolare, l'eliminazione del presidente egiziano Hosni Mubarak per favorire la presa di potere dei Fratelli Musulmani (quelli che avevano già eliminato Sadat su incarico degli Usa).
In effetti gli Stati Uniti diffidano ovunque dei nazionalisti (che propendono troppo a curare gli interessi del Paese) e prediligono invece i movimenti a sfondo religioso, cui interessa sopratutto l' osservanza e la diffusione dei precetti della fede.
In questo quadro maleodorante, l'Europa è totalmente assente e tace, ma sopporta e paga le conseguenze delle trame altrui, dimostrandosi incapace, per insipienza e - in qualche caso - per collusione specifica, di richiamare gli attori del disastro alle loro responsabilità.
Chi ha dato origine a questo immane e tragico esodo ha scaricato sui Paesi europei tutti i conseguenti oneri. Ma nessuno ha il coraggio e l'obbiettività di stracciare il velo di ipocrisia che riveste tutta la vicenda.
Non si può quindi che esprimere il massimo plauso all'attore George Clooney, che si è reso promotore di un progetto, denominato The Sentry, La Sentinella, con la finalità di scoprire e denunciare coloro che finanziano le varie guerre di cui sopra.
L'idea è di avvalersi, allo scopo, di sofisticate tecnologie informatiche in grado di individuare i flussi finanziari legati ai conflitti e smascherare così chi li finanzia e ne trae profitto, calpestando i più elementari valori umani.
Angelo Casella