Linea dura della Cassazione nei confronti degli studenti che 'ritoccano' i voti nel libretto scolastico. Il libretto, infatti, e' come un 'certificato', pertanto 'correggere' le valutazioni fa scattare una condanna penale. Lo sancisce la Corte di Cassazione che ha condannato una studentessa universitaria abruzzese, Giulia D., per il reato di 'falsita' materiale commessa da privato' (l'art. 482 c.p. prevede anche la reclusione sino ad un anno), per avere 'alterato, mediante modifiche, il libretto di iscrizione' al corso di Scienze Politiche dell'universita' 'D'Annunzio' di Chieti. La studentessa aveva 'alterato i voti conseguiti in alcuni esami' e si era attribuita il superamento con profitto di sette esami mai sostenuti. Assolta dal Tribunale di Teramo per il quale il libretto scolastico non e' altro che un 'pro memoria' dello studente, Giulia D. e' stata invece condannata dalla Cassazione che ha equiparato il libretto ad un vero e proprio 'certificato in quanto atto che, pur essendo destinato alla prova, ha natura di documento secondario o derivato perche' contiene dichiarazioni di scienza, cioe' l'attestazione di fatti e dati che sono noti al pubblico ufficiale in quanto provengono da altri documenti ufficiali'.
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