La Cassazione n. 4889/02 ha affermato che per distinguere il rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo occorre aver riguardo all'assoggettamento del lavoratore al potere del datore di lavoro
La Corte di Cassazione Sezione Lavoro, con sentenza n. 4889/02, ha affermato che per distinguere il rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo occorre aver riguardo all'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro e al suo inserimento nell'organizzazione aziendale, da valutarsi con riferimento alla specificità dell'incarico conferitogli e alle modalità della sua attuazione.
Altro elemento rilevante, prosegue la Suprema Corte, è la qualificazione del rapporto compiuta dalle parti al momento della stipula del contratto di lavoro. Gli altri elementi, quali la continuità della prestazione, il rispetto dell'orario, la cadenza e la misura della retribuzione assumono invece natura sussidiaria nella qualificazione del rapporto.
Per concludere, la sentenza in oggetto precisa che lo svolgimento dei controlli da parte del datore di lavoro è compatibile con entrambe le tipologie di rapporto, cosicchè ai fini della qualificazione del lavoro come subordinato occorre valutare se il controllo stesso sia finalizzato all'esercizio del potere direttivo o disciplinare.
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