di Marina Crisafi - Partono ufficialmente gli incentivi fiscali per chi evita la causa e si mette d'accordo ricorrendo alla negoziazione assistita o all'arbitrato. Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha firmato, infatti, il decreto (qui sotto allegato) che mette nero su bianco quanto annunciato nei mesi scorsi, attuando le previsioni contenute nel d.l. 83/2015 e relativa legge di conversione (n. 132/2015) al fine di incentivare il ricorso ai metodi alternativi per la risoluzione delle controversie (leggi "Bonus fiscale di 250 euro per chi evita la causa").
In base alle previsioni, dunque chi, nel corso del 2015, avrà dovuto corrispondere compensi a un legale o a un arbitro (rispettivamente nell'ambito della negoziazione assistita o dell'arbitrato) avrà diritto a un credito di imposta fino alla concorrenza di 250 euro.
Il bonus, si ricorda, scatterà soltanto "in caso di successo", ossia se è stato raggiunto l'accordo o ottenuto il lodo, e potrà essere richiesto a via Arenula (tramite form ad hoc predisposto su www.giustizia.it) tra l'11 gennaio e l'11 febbraio 2016, allegando i seguenti documenti: copia della convenzione di negoziazione assistita o del lodo arbitrale; copia della fattura rilasciata dall'avvocato o dall'arbitro; copia della quietanza (bonifico, assegno o altro documento) attestante il compenso pagato; copia del documento d'identità del richiedente.
Successivamente alla comunicazione del credito riconosciuto da parte del ministero (entro il 30 aprile 2016), lo sgravio dovrà essere indicato dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, anche sotto forma di compensazione.
Il decreto fissa anche le modalità per la richiesta e la documentazione da esibire per avere accesso allo sgravio.
Per ora, per la misura (relativamente al 2016) sono stati stanziati 5 milioni di euro.
Qui il testo del decreto del ministero della Giustizia