- Calcolo stipendio netto 2020
- La busta paga
- Stipendio netto: importi vantaggio del lavoratore
- Tassazione stipendio
- Lo stipendio netto nel part-time
- Lo stipendio netto nell'apprendistato
Calcolo stipendio netto 2020
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Il calcolo dello stipendio netto, nel 2020 come negli altri anni, è fatto detraendo dalla retribuzione lorda molteplici voci.
Anche conosciuti come fattori detrattivi, si tratta innanzitutto dei famosi contributi previdenziali quali l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, ben nota con l'acronimo IRPEF, l'IVS, ossia le imposte da versare all'INPS per la pensione di invalidità, vecchiaia e superstiti, nonché le imposte dovute per l'addizionale regionale e comunale.
A tali voci vanno, in determinati casi, ad aggiungersi ulteriori, specifici, contributi: è il caso, ad esempio, del contributo destinato alla cassa di assistenza sanitaria supplementare per i dipendenti ai quali si applica il CCNL studi professionali.
Sul calcolo dello stipendio netto incidono anche i familiari a carico e la Regione di appartenenza del lavoratore.
La busta paga
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Lo stipendio netto è indicato nella busta paga, dalla quale emergono anche gli importi della retribuzione lorda e di tutte le voci ad essa applicate.
Tuttavia, pur se completi, i cedolini italiani, secondo recenti statistiche, si sono rivelati tra i più complessi. Un primato questo poco lusinghiero che risente delle disposizioni del sistema giuslavoristico e del suo eccessivo carico di leggi e circolari, che, unite a quelle provenienti da altre innumerevoli fonti, fanno delle buste paga italiane le più ardue da interpretare.
Stipendio netto mensile
La busta paga è emessa con cadenza mensile, per ogni retribuzione accreditata. Da essa, quindi, è possibile ricavare lo stipendio netto mensile e non quello annuale.
Nel contratto di lavoro, invece, viene di norma indicata la retribuzione, peraltro lorda e non netta, che il lavoratore percepirà complessivamente nel corso dell'anno lavorativo. Si parla, in questo caso di RAL, acronimo di "retribuzione annuale lorda".
Calcolo RAL
Chi non ha a disposizione il proprio contratto di lavoro ma vuole conoscere la RAL potrà ricavare il relativo ammontare dalle buste paga, sommando le retribuzioni mensili lorde.
Per eseguire il calcolo, non basta però conoscere l'importo dello stipendio lordo, ma è anche necessario sapere quante sono le mensilità spettanti, ovverosia se si ha diritto alla tredicesima ed eventualmente anche alla quattordicesima e qual è il loro importo.
Stipendio netto: importi vantaggio del lavoratore
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Se è vero che esistono, come visto, numerose voci che vanno a gravare, anche sensibilmente, sulla busta paga, assottigliando il ritorno in termini economici in capo a chi dovrebbe beneficiarne, è altrettanto vero che esistono delle voci che possono addirittura ridurre le detrazioni previste dal sistema contributivo, quindi recare giovamento in termini di valore utile per il lavoratore sul suo stipendio netto: l'avere a carico una moglie e/o figli più o meno grandi o portatori di handicap sono fattori che influenzano positivamente la remunerazione mensile.
Anche benefit e tredicesima, eventuali straordinari, rimborsi a piè di lista, diarie per missioni all'esterno incidono sul valore della retribuzione mensile così come straordinari, indennità varie, premi di risultato o variabile, assegni per nucleo familiare, valori convenzionali: trattasi di voci variabili della busta paga e che, come tali, alterano l'importo della retribuzione da un mese all'altro senza continuità nel tempo. Come si intuisce, il calcolo della retribuzione "utile", ossia dello stipendio netto, non è del tutto facile perché alla già ardua operazione di calcolo delle varie voci fisse ivi presenti va ad aggiungersi la necessità di vagliare la presenza di voci variabili, accessorie, da defalcare dall'importo complessivo.
Per fortuna gli strumenti informatici, come sempre, ci vengono in soccorso: esistono infatti dei software utili ad addivenire al calcolo dello stipendio netto della busta paga, sempre partendo da quello lordo, ossia da quel famoso importo che viene indicato a forfait e che comprende invece una serie di voci che vanno ad influire sensibilmente sul conteggio finale dello stipendio utile.
Tassazione stipendio
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Una delle voci che maggiormente incidono nel calcolo dello stipendio netto è rappresentata dall'Irpef, che, pertanto, merita un maggiore approfondimento.
In particolare, va segnalato che l'aliquota Irpef che si applica alla retribuzione dei lavoratori non è sempre la stessa ma varia a seconda delle somme di denaro percepite.
Nel dettaglio, ecco quali percentuali si applicano ai diversi importi dello stipendio:
- da 0 a 15.000 euro - 23%
- da 15.001 a 28.000 euro - 27%
- da 28.001 a 55.000 euro - 38%
- da 55.001 a 75.000 euro - 41%
- da 75.000 euro in su - 43%.
Lo stipendio netto nel part-time
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La previsione di diverse aliquote Irpef fa sì che un lavoratore part-time non sempre percepisca una retribuzione netta ridotta rispetto a quella di un lavoratore full-time in maniera proporzionale al minor numero di ore prestate.
Infatti, gli stipendi dei lavoratori a tempo parziale, in ragione della riduzione di orario, sono complessivamente inferiori rispetto a quelli dei lavoratori a tempo pieno, il che li colloca spesso in uno scaglione Irpef differente rispetto a quello dei colleghi. Pertanto, quasi sempre il part-timer che lavora, ad esempio, 20 ore riceverà una retribuzione netta che è maggiore della metà di quella percepita dal full-timer che lavora 40 ore.
Lo stipendio netto nell'apprendistato
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Per quanto riguarda, invece, i lavoratori assunti con contratto di apprendistato, l'incidenza dell'Irpef sul netto della busta paga segue delle regole differenti. Infatti, se i dipendenti assunti con gli ordinari contratti di lavoro subiscono generalmente l'applicazione di una quota dell'aliquota Irpef compresa tra 9,19 e 9,49 punti percentuali, la percentuale di contribuzione posta a carico degli apprendisti è pari al 5,84%.
Si tratta di una scelta fatta dal legislatore con il fine di favorire il dipendente assunto con tale contratto di lavoro.
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