E se la moglie è straniera, il marito che con lei convola a seconde nozze deve prestare una doppia attenzione.
La Corte di appello di Palermo, infatti, con la sentenza numero 776 del 2015 ha condannato un uomo, che si era risposato quando era solo separato ma non ancora divorziato, a corrispondere alla moglie rumena un'indennità ai sensi dell'articolo 129 del codice civile.
Il motivo? La donna sapeva che l'uomo era separato ma, in quanto straniera, non sapeva che per la legge italiana tale condizione non è sufficiente a legittimare le nuove nozze.
Anzi: il futuro marito l'aveva anche rassicurata più volte circa la legittimità della loro unione, pur consapevole di non potersi ancora risposare.
Addirittura, ricevuto il diniego di autorizzazione nel proprio comune di residenza a contrarre matrimonio, l'uomo lo aveva tenuto nascosto all'inconsapevole compagna e le nozze erano state comunque celebrate a Bucarest.
Mentre in primo grado la richiesta della donna era stata rigettata, il giudice dell'appello ha ribaltato la decisione: innegabile è la malafede dell'uomo, che ha approfittato delle speranze della compagna di trovare nella nuova famiglia la tanto sognata stabilità e che ora è tenuto a indennizzarla.