Avv. Francesco Pandolfi - Come è noto, i provvedimenti di trasferimento d'autorità, inclusi quelli per c.d. incompatibilità ambientale, si qualificano esclusivamente come "ordini" e, di fronte ad un ordine, l'interesse del militare degrada.
Anzi, per essere più chiari e seguendo anche la linea interpretativa della prevalente giurisprudenza, questi provvedimenti non richiederebbero neppure una profonda motivazione e neanche le classiche garanzie di partecipazione preventiva dell'interessato.
Diciamo che in questa particolare materia l'interesse pubblico al rispetto della disciplina e allo svolgimento del servizio prevale su interessi (eventuali) del dipendente subordinato.
La funzione della discrezionalità amministrativa
La legge assegna all'amministrazione la possibilità di disporre "ad ampio raggio" sul destino del militare da trasferire, pertanto "tendenzialmente" prevale l'interesse pubblico posto a presidio dei provvedimenti di utilizzazione del personale nell'organizzazione di particolare strutture logistiche, operative o di comando che connotano il complesso funzionamento delle Forze Armate e di Polizia.
I limiti della prevalenza dell'interesse pubblico
Il termine "tendenzialmente" è volutamente utilizzato perché non è detto che la macchina amministrativa funzioni sempre alla perfezione.
Anzi, l'interesse pubblico ritenuto dall'ordinamento giuridico preminente di fronte all'interesse del privato può essere addirittura "degradato" nel caso il trasferimento così come disposto poggi su ragioni discriminatorie, vessatorie o palesemente illogiche.
Sono questi sicuramente casi in cui il provvedimento può essere criticato in sede giudiziale.
Nella sentenza presa come spunto per il commento sulla nozione di trasferimento d'autorità (Tar Trieste sent. n. 322/15), il ricorso promosso dall'interessato non viene accolto in quanto l'amministrazione ha precisato chiaramente ed adeguatamente le ragioni di interesse pubblico che hanno indotto il comandante a spostare l'appuntato da Gorizia a Trieste.
Quando fare ricorso?
La pronuncia, anche se non favorevole per il militare, ci permettere ugualmente di estrarre il criterio di fondo utile per capire quando si può ricorrere con efficacia avverso un provvedimento di trasferimento d'autorità: in pratica, tale ordine sarà criticabile in giudizio ogni qualvolta presenti evidenti segni discriminatori, vessatori oppure sia illogico o non congruo.
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