Sono nulle le multe inflitte dai sindaci agli automobilisti che contrattano con le prostitute lungo la strada per ottenere prestazioni a pagamento. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, respingendo il ricorso del comune di Alessandria, avverte i sindaci che se vogliono evitare l'intralcio del traffico cittadino non possono ricorrere ad ordinanze speciali, ma devono fare sistemare dei cartelli stradali che impongano il 'divieto di sosta'. In nome della 'tutela della morale e del pubblico decoro', aggiunge ancora piazza Cavour, i primi cittadini non possono nemmeno sostenere di ricorrere alle ordinanze 'ad hoc' in quanto manca 'un segnale tipicizzato nel codice della strada che sia posto a salvaguardare la tutela della morale e del pubblico decoro'. Basta ricorrere al 'divieto di sosta' senza bisogno alcuno di 'segnali non tipicizzati'.
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