La riforma prevista dal Jobs Act ha fortemente coinvolto anche i servizi per il lavoro e le politiche attive.
Non tutte le disposizioni del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 150 sono, tuttavia, divenute operative dopo quasi tre mesi dall'entrata in vigore del provvedimento.
Per i disoccupati è stato previsto un meccanismo teso al reinserimento, attraverso la partecipazione a iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro oppure il coinvolgimento in iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o altra iniziativa di politica attiva o di attivazione.
Se i soggetti precettori della Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI), di Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata (DIS-COLL) e Indennità di mobilità non rispettano tali iniziative, sono addirittura previste delle sanzioni.
Tali provvedimenti scattano anche laddove i disoccupati non rispondano alle convocazioni dei centri per l'impiego per la profilazione e la stipula del patto di servizio personalizzato, oppure se non si mantengono i contatti con il responsabile delle attività.
Tali sanzioni consistono nella decurtazione di parte della mensilità o nella decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione.
Le sanzioni sono applicate dall'INPS, su comunicazione del relativo provvedimento adottato dal Centro per l'impiego per il tramite del sistema informativo unitario delle politiche attive di cui all'art. 13 del d. lgs. n. 150 del 2015, a far data dal giorno successivo a quello in cui si verifica l'evento di mancata partecipazione alle iniziative di orientamento, di mancata presentazione e di mancata accettazione di un'offerta di lavoro congrua.
Il sistema informativo unitario rappresenta il punto nevralgico della riforma al fine del coordinamento nazionale e regionale dei servizi per le politiche del lavoro, rimasto ad oggi ancora inattuato: è questo che provoca lo stand-by del sistema in attesa delle necessarie direttive interpretative.
In sostanza, mancando questo "database centralizzato" e ogni altra procedura operativa alternativa, non è possibile procedere a segnalare nei tempi previsti i comportamenti tenuti dal disoccupato meritevoli di sanzione.
Il sistema informativo unitario delle politiche del lavoro dovrà essere realizzato da parte dell'ANPAL in cooperazione con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, le regioni, le province autonome di Trento e Bolzano, l'INPS e l'ISFOL.
Bisognerà, quindi, attendere il 2016 per vedere finalmente al lavoro l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, mentre l'INPS (Circolare numero 194 del 27-11-2015) rimane in attesa di chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in ordine al procedimento attraverso cui riceverà dai Centri per l'Impiego competenti le segnalazioni delle sanzioni comminate per l'applicazione delle stesse ai percettori di prestazioni di disoccupazione.