di Gennaro Iasevoli, psicologo opinionista - E' vero. I botti di capodanno sono una tradizione. Ma forse alle prese con il bisogno di festeggiare e di divertirsi poco si pensa al fatto che se si spara in città e, soprattutto, se si esagera con il frastuono, al nostro "diritto" di essere liberi di festeggiare, si contrappone il diritto di altri che da quei botti possono subire un danno.
Mi riferisco ai bambini, agli anziani, ai malati di cuore ed anche a quelli che sono i più fedeli compagni della nostra vita: i nostri amici a 4 zampe.
Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità di diversi comuni verso questo problema troppo spesso sottovalutato.
Il comune di Pescara ad esempio, quest'anno ha vietato i botti a Capodanno ed il Sindaco in un'ordinanza ha invitato i cittadini a "non mettere a rischio l'incolumità di nessuno, tutelando se stessi e gli animali che vivono nelle nostre case".
Come festeggiare dunque? Il sindaco suggerisce un'alternativa accendere delle lanterne invece che usare i petardi.
Anche nel Trentino i botti di fine anno saranno "off-limits" secondo quanto disponde un'ordinanza urgente firmata dal presidente della provincia che dispone il "Divieto di accendere e lanciare fuochi di artificio, sparo di petardi, scoppio di mortaretti e razzi".
Su Firmiamo.it è stata anche pubblicata una petizione (firmiamo.it/no-ai-botti-di-capodanno-1) dove si segnala che "i botti di fine anno che provocano ogni anno la morte di almeno 1000 cani, altrettanti gatti e svariate migliaia di animali da compagnia".
Siamo arrivati a un punto in cui dovremmo riflettere e comprendere che ogni diritto e ogni libertà trovano l'inevitabile limite delle libertà e dei diritti altrui.
Forse aldilà degli interventi di singoli amministratori, sarebbe auspicabile un intervento legislativo che possa garantire una tutela effettiva della salute delle persone, degli animali e dell'ambiente.
Siamo oramai alla conclusione del 2015 ed è già iniziato il conto alla rovescia. Molti si stanno già immedesimando nel fuochista artigiano fai da te mettendo in tal caso a rischio anche la propria incolumità.
Ma concedetemi un rilievo da psicologo. Talvolta si sente dire che essere contrari ai botti di fine anno significa consegnarsi a una inevitabile tristezza.
Al contrario sembra proprio che la propensione verso modi di festeggiare caratterizzati da euforia e dal bisogno di fare gran chiasso è più accentuata nelle persone che nella vita quotidiana sono più afflitte da problemi con il proprio mondo interno.
A volte sono proprio persone che hanno bisogno di riscattarsi da una vita che non li soddisfa e che sono alla ricerca di qualche momento di esuberanza.
Un vero professionista dei fuochi d'artificio dovrebbe saper esprimere il proprio senso artistico senza dover necessariamente produrre rumori assordanti. E' davvero impossibile immaginare i fuochi di capodanno come una esplosione di luci e di colori piuttosto che di un incredibile frastuono?
Se togliamo chi ha bisogno del botto perché in cerca di una saturazione sensoriale uditiva, che funziona come una sbornia, non credo che sia impossibile festeggiare e divertirsi trovando il modo di rispettare anche i diritti degli altri.
Concludo augurando alla redazione ed ai lettori un Buon capodanno e un felice 2016!