Avv. Francesco Pandolfi - In materia di reati di abuso edilizio, come si può evitare che il giudice dell'esecuzione respinga la domanda di revoca o di sospensione dell'ordine di demolizione inerente una sentenza di condanna emessa in precedenza?
E' semplice: attenendosi scrupolosamente alle condizioni minime affinché la domanda possa essere accettata siccome conforme alla disciplina di settore.
Si tratta di condizioni necessarie, nel senso che la mancanza di una sola di esse (come stabilito dalla giurisprudenza di legittimità) non consente al giudice di accogliere la domanda.
Quali sono le condizioni per evitare il "no" sulla domanda?
Estrapolando i criteri di riferimento dall'interessante sentenza della quarta sezione penale della Cassazione, n. 46418/2015, in commento (nel caso di specie, l'assenza del certificato di idoneità statica ha condizionato in peggio la domanda, determinando l'improcedibilità della stessa con riferimento alla documentazione richiesta), possiamo enumerarli in ordine:
1. la domanda di condono edilizio deve poter essere riferita all'immobile di cui alla sentenza;
2. l'istanza deve provenire da chi è legittimato;
3. la domanda deve essere procedibile in relazione ai documenti richiesti;
4. non devono esistere cause di "non condonabilità assoluta";
5. eventuale avvenuta emissione di concessione in sanatoria tacita (per congruità dell'oblazione ed assenza di cause ostative);
6. attuale pendenza dell'istanza di condono;
7. assenza di un provvedimento amministrativo contrastante con l'ordine di demolizione;
8. esistenza di una concessione in sanatoria.
Cosa fare?
Semplicemente fare in modo che tutte le condizioni in elenco vengano rispettate.
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