di Marina Crisafi - Collaboratori fissi negli studi legali e praticanti da almeno sei mesi remunerati con uno stipendio fisso minimo, contratto con obbligo di preavviso in caso di recesso e restyling delle norme sulle cariche elettive, al fine di attuare lo svecchiamento della professione e favorire i giovani. Sono queste, in sintesi, le novità previste dal progetto di legge (a.c. 3381 qui sotto allegato), presentato nel corso del VII Forum dei professionisti under45 di Roma (leggi: "Avvocati in arrivo lo stipendio fisso per praticanti e collaboratori") e approdato nei giorni scorsi alla Camera.
Il progetto, che reca la firma del presidente della commissione affari costituzionali Andrea Mazziotti, mira a riformare, come scrive lo stesso nella relazione al testo, sia la disciplina della professione di avvocato, che quella di notai e commercialisti, "per rinnovarla e modernizzarla, favorendo l'accesso e l'esercizio della professione da parte dei giovani professionisti".
La crisi economica che ha colpito il nostro paese - si legge infatti nella relazione al testo ha "fatto emergere una volta di più come il nostro sistema delle professioni abbia bisogno di essere innovato e adeguato ai tempi, soprattutto a tutela di coloro che si sono affacciati solo da poco su un mercato sempre più difficile e competitivo, anche in conseguenza dell'internazionalizzazione delle professioni".
Quanto agli avvocati, in un momento di crisi in cui gli oltre 240mila professionisti devono confrontarsi con i problemi derivanti da un "mercato sempre più asfittico", il ddl propone una riforma della disciplina contenuta nell'attuale legge forense.
In primo luogo, al fine di "eliminare il fenomeno, unico dell'Italia, di praticanti e avvocati che svolgono attività di collaborazione a tempo pieno presso gli avvocati titolari dello studio senza percepire alcun compenso", il pdl introduce il diritto, sia per collaboratori che praticanti, ad un compenso minimo stabilito con decreto del ministero della giustizia, sentiti gli ordini.
Altra novità è la previsione che i rapporti di collaborazione con entrambe le figure siano fatte per iscritto con apposito contratto che preveda anche un "preavviso minimo per l'interruzione del rapporto".
Vengono poi introdotte nel ddl norme specifiche sulla pubblicità degli avvocati, chiarendo che "l'indicazione dei nomi dei clienti è consentita a fini promozionali se questi acconsentono" e consentendo "senza limitazione" l'uso dei social network per motivi promozionali.
Sempre nell'ottica di modernizzazione della professione forense, la proposta modifica anche le norme sull'elezione del Cnf, eliminando il requisito dell'iscrizione all'albo degli avvocati abilitati innanzi alle giurisdizioni superiori, sostituendolo con quello dell'iscrizione per almeno 5 anni. Specifiche disposizioni infine riguardano la revisione del tirocinio e dell'accesso alla professione, con sensibili modifiche al meccanismo dell'esame di Stato.
Analoghe disposizioni sono previste, altresì, per praticanti e collaboratori di notai e commercialisti, con l'introduzione dell'obbligo di pagamento di un compenso minimo stabilito con decreto del ministro della giustizia sentiti i vertici, l'allungamento del tirocinio successivo all'esame e altre disposizioni relative agli esami di stato e all'accesso alle cariche elettive.
Il progetto di legge sul rinnovamento delle professioni