di Valeria Zeppilli - Nuove funzioni per gli avvocati, contenute in un apposito disegno di legge, con il fine di ridurre i carichi giudiziari e garantire al contempo la competenza e la tutela dei diritti. A proporlo è l'Associazione Nazionale Avvocati Italiani (ANAI) che, insieme al Movimento Forense, ha recentemente offerto il suo appoggio, alle iniziative parlamentari volte a introdurre due nuovi istituti: il pignoramento in proprio e l'accesso alle banche dati da parte degli ordini forensi.
Più nel dettaglio, si tratta, innanzitutto, della proposta di estendere la facoltà di cui alla cd. "legge sulle notifiche in proprio" (n. 53/1994) anche ai pignoramenti che si eseguono attraverso la notificazione di un atto (come il pignoramento presso terzi, il pignoramento immobiliare, il pignoramento automobilistico e il pignoramento di navi e aeromobili, di quote sociali e di titoli di proprietà industriali).
A trovare spazio nel ddl è anche l'estensione agli ordini forensi della facoltà di accesso alle banche dati ai sensi dell'articolo 492-bis c.p.c.
L'introduzione di entrambi gli istituti, per Anai e Mf, da un lato porterebbe ad un ampliamento delle attribuzioni degli avvocati nel processo di esecuzione civile, volto a garantire al meglio la competenza e la tutela dei diritti degli interessati, dall'altro, ancora più fondamentale, renderebbe meno dispendiosa, più agevole e snella l'esecuzione dei pignoramenti.
Ma non solo. Gli obiettivi da perseguire, attraverso i fermenti parlamentari, possono essere ancora più ampi.
La richiesta, in particolare, è quella di alleggerire il carico giudiziario anche affidando agli avvocati la possibilità di emettere decreti ingiuntivi non esecutivi e di intimare con convalida la licenza per finita locazione e lo sfratto, salvo opposizione.
Da valutare, poi, anche la possibilità di affidare ai legali funzioni di responsabilità certificativa e di autorizzazione in materia di volontaria giurisdizione.