di Marina Crisafi - Anche chi va al lavoro in bicicletta ha diritto ad essere indennizzato dall'Inail se si fa male durante il percorso. La novità è prevista dal collegato ambientale alla legge di Stabilità del 2014, approvato il 22 dicembre scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (qui sotto allegato), che ha introdotto un vero e proprio pacchetto di misure destinate a promuovere ad ampio raggio la green economy.
Tra queste, oltre al bonus di 35 milioni di euro destinato ai comuni con più di 100mila abitanti, per incentivare l'uso della due ruote quale mezzo di trasporto (con progetti di bike-pooling e bike-sharing, la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti casa, scuola, lavoro, programmi di educazione e sicurezza stradale, ecc.), c'è anche il diritto a vedersi indennizzato qualsiasi incidente occorso mentre ci si reca al lavoro in bicicletta.
Attraverso le modifiche apportate al T.U. in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (cfr. artt. 2, 3° comma, e 210, 5° comma, d.p.r. n. 1124/1965), viene stabilito che l'uso della bicicletta deve, "per i positivi riflessi ambientali, intendersi sempre necessitato".
Ciò significa che qualsiasi sinistro occorra al lavoratore a seguito dell'utilizzo della bici, nel percorso casa-lavoro (e viceversa), sarà configurabile come "infortunio in itinere" e dunque sempre indennizzabile dall'Inail.
Restano fuori dalla copertura assicurativa, naturalmente, le interruzioni e le deviazioni del tutto indipendenti dal lavoro, salvo che non siano dovute a cause di forza maggiore, esigenze essenziali e improrogabili o all'adempimento di obblighi penalmente rilevanti.
Il testo definitivo del collegato ambientale approvato a dicembre