Dott.ssa Floriana Baldino - Anche il presidente aggiunto onorario del Consiglio di Stato, il Dott. Salvatore Giacchetti, si è espresso sulla annosa questione dei falsi dirigenti della Agenzia delle Entrate evidenziando concetti già ampiamente specificati e sottolineati dalla DIRTSAT, ovvero richiamando l'art. 97 della Cost. secondo il quale "agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso".
Negli ultimi 15 anni invece nelle Agenzie fiscali si procedeva alla nomina dei dirigenti senza alcuna procedura concorsuale e le nomine avvenivano secondo il principio "intuitu personae".
In realtà anche all'indomani della sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità di tutti gli incarichi dirigenziali fatti senza concorso (di cui ci siamo già occupati in questo articolo) nulla è cambiato.
Infatti si è cercato di bypassare la sentenza istituendo nuove figure giuridiche all'interno delle Agenzia Fiscali, ovvero POS e POT.
A tal proposito, riportiamo il commento del dott. Pietro Paolo Boiano, vicesegretario generale Dirstat, sindacato dei Direttivi e dei Dirigenti dello Stato, all'indomani delle dichiarazioni della Orlandi (intervista allegata): "Non e' superfluo evidenziare che per poter condurre una concreta e corretta lotta alla evasione fiscale necessita tranquillita' ed armonia tra gli addetti ai lavori. Purtroppo la conflittualita' ha raggiunto il massimo livello tenuto conto che dopo la sentenza della consulta, relativa agli incarichi dirigenziali, era doveroso accettare le indicazioni fornite dal giudice delle leggi: indizioni di rapide procedure concorsuali e nelle more reggenze ai piu' elevati in grado anziche' trovare soluzioni rabberciate quali sono state le posizioni organizzative speciali ed a tempo (pos-pot) che hanno fortemente aggravato il malessere tra il personale in quanto per la metodologia adoperata rappresentano la continuazione degli incarichi dirigenziali censurati".
A ciò si aggiungono le dichiarazioni del dott. Giacchetti il quale ha sottolineato che c'è una difficile convivenza tra Agenzie fiscali - equità fiscale e buon andamento della pubblica amministrazione, pensiero pienamente condivisibile tenuto conto che fin dalla loro istituzione (D.Lgvo 300/99) le stesse non hanno mai rispettato le vigenti disposizioni legislative che regolano la Pubblica Amministrazione e segnatamente l'art. 97 della Cost., nominando dirigenti senza alcuna procedura concorsuale e senza controlli.
Si ricorda che il D.lgs. 300 del '99, all'art. 60, affida al Ministro dell'Economia un'alta vigilanza sulle agenzie fiscali ma con il sistema di nomine in essere di fatto il MEF non lo ha mai esercitato consentendo nomine dirigenziali particolarmente discrezionali.
In pratica, ha evidenziato il dott. Giacchetti, si era avviata una sorta di privatizzazione anche delle Agenzie fiscali e quindi chi era al servizio dell'agenzia fiscale poteva transitare nei ruoli della dirigenza per meriti di servizio.
In sostanza, negli anni si sono visti calpestati molti articoli della Costituzione tra i quali in primis l'articolo 97 e di conseguenza alla violazione del primo sono conseguite numerose altre violazioni della carta costituzionale (tra cui gli artt. 3- 24- 53 e molti altri ancora).
Il sistema di incarico dirigenziale che negli ultimi 15 anni hanno adoperato le agenzie fiscali, non tiene conto del fatto che le agenzie sono enti pubblici non economici e come tali tenuti al rispetto di tutte le norme che regolano il pubblico impiego.
Se da un lato le censure, prima della giustizia amministrativa e poi della Corte Costituzionale avrebbero dovuto far riflettere il Governo e far impartire le dovute direttive, dall'altro lato invece si continua imperterriti a cercare di aggirare gli ostacoli senza risolvere il problema, ovvero bandire con la dovuta urgenza un concorso per la nomina di nuovi dirigenti.
Ora ovviamente vi è un'esigenza diversa, ovvero dover salvare il salvabile all'indomani della pronuncia della Corte Costituzionale in merito agli incarichi illegittimi che coinvolgono e travolgono tutti gli atti sottoscritti dagli stessi dirigenti "senza incarichi ufficiali" e di cui numerose volte ci siamo occupati (leggi, tra gli altri: "Nullità degli atti firmati dai dirigenti decaduti: una nuova sentenza di conferma dalla CTP di Lecce"; Falsi dirigenti: un'altra importante pronuncia dei giudici tributari").
Vedi allegato
Esperta di diritto amministrativo, bancario e gestione della crisi d'impresa (sovraindebitamento). Iscritta anche nell'albo del Ministero della Giustizia nel registro dei gestori della crisi del sovraindebitamento.
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