di Lucia Izzo - È la Regione a risarcire il padrone per la perdita dell'amico a quattro zampe, sbranato in città da un branco di cinghiali.
L'evento accade lontano da zone popolate normalmente dalla fauna selvatica, ossia a Genova, area San Teodoro, dove si trova una donna che passeggia insieme ai suoi cani, aggredita da cinghiali emersi improvvisamente dall'erba alta di un'aiuola pubblica, costretta a scappare sul tetto di un'automobile: nulla da fare, però, per uno dei suoi tre yorkshire, dilaniato nel tentativo di difenderla.
Nella sentenza n. 113/2016, il Giudice di Pace di Genova accoglie il ricorso della donna, riconoscendole il danno patrimoniale ex art. 2059 c.c.: a dover risarcire la padrona sarà la Regione, responsabile di tenere sotto controllo la fauna selvatica, mentre spetta alla Provincia rispondere dei danni che questi animali provocano alle coltivazioni.
Nonostante non sia stato possibile recuperare il verbale della polizia municipale, diversi testimoni confermano l'aggressione provocata dai cinghiali, evento non nuovo come dimostrano le segnalazioni avvenute in altri centri urbani, ad esempio a Roma.
Il risarcimento complessivo spettante alla donna ammonta a 2.100 euro totali: di questi, 800 euro sono riconosciuti per la sofferenza patita per la perdita dell'amico peloso, ragguagliati in misura idonea al pedigree del cane di razza, più altri 800 euro per la lesione morale.
Anche lo shock provocato dall'aggressione trova adeguato risarcimento in una somma pari a 300 euro: la donna, infatti, a seguito dell'evento, è stata costretta al ricovero in pronto soccorso nonostante sia poi mancato un danno biologico temporaneo.
Siccome è la Regione, ai sensi della legge 157/1992, a doversi occupare di gestire la fauna selvatica (la Provincia si occupa solo di terreni coltivati e pascoli) sarà questo Ente a dover anche rifondere le spese di giudizio.