di Marina Crisafi - Le zone di mare più pescose al largo della Liguria e quelle del nord della Sardegna sono diventate francesi sulla base di un accordo siglato circa un anno fa dal Governo italiano ma sconosciuto ai più. Perlomeno qui da noi, perché secondo Parigi il trattato sarebbe già in vigore tanto che le autorità francesi hanno provveduto in questi giorni a fermare i pescherecci italiani accusandoli di aver sconfinato dalle acque territoriali.
Ed è proprio a causa dell'intimazione dello stop immediato alle imbarcazioni, che è emersa la verità, la quale è rimbalzata immediatamente sui media che hanno mostrato la mappa dei mari e dei … pesci perduti.
Per i cugini d'oltralpe, infatti, le imbarcazioni si trovavano ormai nelle acque di proprietà francese sulla base dell'accordo internazionale sottoscritto a Caen il 21 marzo 2015 tra gli allora ministri degli esteri, Fabius e Gentiloni, che prevede la cessione di determinate porzioni di mare alla Francia.
Almeno così dicono i francesi.
In Italia invece nessuna comunicazione è stata fatta né in Parlamento, né ai soggetti interessati, né tanto meno ai pescatori.
Si tratta di "un atto grave e senza precedenti che deve essere immediatamente risolto con la revoca di quell'accordo bilaterale Italia e Francia del 21 marzo 2015 dove sono stati rivisti i confini marittimi delle due nazioni" afferma il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili, tra i primi a denunciare i fatti sconvolgenti e a presentare un'interrogazione urgente al ministro degli esteri e dell'agricoltura. Un accordo, peraltro, che, continua Pili "non ha nessun valore proprio perché non è stato ancora ratificato dal Parlamento italiano".
Intanto, dalle organizzazioni di categoria si annunciano diverse mobilitazioni già da domani ed è stata lanciata anche una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere a Renzi l'immediata revoca dell'accordo.
Questo patto sottoscritto in gran segreto, tra l'altro, rende anche un altro favore alla Francia: le porzioni di mare cedute oltre ad essere molto pescose custodiscono un vero "tesoretto" ittico, in quanto vi vivono e vi si riproducono specie pregiatissime e carissime come i gamberoni rossi, destinate d'ora in poi a soddisfare i pescatori e i sopraffini palati francesi.