No della Corte Costituzionale alla legge della regione Lombardia

di Marina Crisafi - Secco no della Corte Costituzionale alla legge antimoschee emanata dalla regione Lombardia qualche mese fa e subito impugnata dall'esecutivo.

Per la Consulta, i limiti e le regole imposti per la costruzione delle moschee e di altri luoghi di culto violano i principi costituzionali, tra cui quello delle confessioni religiose.

Intanto, incalzano le polemiche e le prese di posizione da parte della Lega. Al duro commento del presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni che dopo la decisione ha scritto su Twitter: "La sinistra esulta: Allah Akbar" è seguito l'annuncio del capogruppo regionale Massimiliano Romeo di un "nuovo progetto di legge con opportune modifiche che otterrà il medesimo risultato del provvedimento impugnato dal governo Renzi".

Le motivazioni della sentenza saranno rese note fra qualche settimana, ma sulla stessa si è espresso il neopresidente della Consulta, Paolo Grossi, durante la conferenza stampa seguita alla sua elezione (leggi: "Consulta: Grossi, "siamo un tribunale" non un organo politico"), affermando che con la decisione di oggi è stata "evitata una discriminazione" nella libertà di espressione religiosa sancita dall'art. 19 della Costituzione.


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