di Marina Crisafi - Sta per diventare realtà l'accesso a numero chiuso alla professione di avvocato. Il Consiglio Nazionale Forense, seppur con vari correttivi, ha rilasciato parere sostanzialmente positivo allo schema di decreto del ministero della giustizia sull'obbligatorietà dei corsi di formazione per gli aspiranti avvocati.
Corsi, il cui accesso, appunto, sarà a numero chiuso, "secondo criteri di valorizzazione del merito, con riferimento agli studi universitari" nonché con la previsione di verifiche intermedie sulla base di prove scritte, orali o informatiche (es. test a risposta multipla), e finale consistente in una vera e propria simulazione dell'esame di Stato.
Via libera anche alla corresponsione di una quota di iscrizione destinata alla copertura delle spese di organizzazione, inclusi i compensi ai docenti e al personale amministrativo, con la previsione di una parziale copertura grazie al conferimento di borse di studio in favore dei più meritevoli e dei più bisognosi (leggi: Avvocati, borse di studio per la formazione).
Tra i correttivi apportati dal Cnf anzitutto la garanzia che i percorsi formativi offrano adeguate capacità professionali ai tirocinanti, per la difesa dei diritti e per la gestione efficiente dello studio e della propria attività, evitando che diventino una mera ripetizione del percorso universitario. Chiesta inoltre una generale omogeneità dei corsi formativi, la disponibilità degli stessi su tutto il territorio nazionale, una frequenza continua per garantire a tutti gli interessati la possibilità di partecipare e la necessità di una durata (160 ore) distribuita nell'arco dei 18 mesi di tirocinio previsti per legge, al fine di non pregiudicare il contemporaneo svolgimento della pratica forense.
Lo schema di decreto sui corsi di formazione forense e il parere del Cnf
• Foto: 123rf.com