di Valeria Zeppilli - Se nel condominio c'è un impianto di condizionamento dell'aria rumoroso, il singolo condomino ha diritto a sapere a quanto ammontano le immissioni sonore che questo produce. Nel fare ciò, deve rivolgersi all'Agenzia regionale che tutela l'ecosistema.
Per il Tar del Lazio, secondo quanto esposto con la sentenza numero 4018/2016 depositata il 4 aprile scorso, quella sopra individuata è un'informazione ambientale che, come tale, trova garanzia nel decreto legislativo numero 195/2005 con il quale l'Italia ha recepito la direttiva dell'Unione Europea in materia.
Non si rimane, insomma, all'interno dei più stretti confini della normativa sulla trasparenza contenuta nella legge numero 241 del 1990: il diritto di scoprire quanti decibel produce l'impianto va tutelato pienamente.
Non importa che il climatizzatore abbia carattere privato e sia al servizio solo di alcuni negozi: l'autorità pubblica deve rendere nota l'informazione ambientale a chiunque ne faccia richiesta, indipendentemente dalla dimostrazione di un interesse.
Se poi si considera che nel caso di specie il richiedente, vivendo nello stabile nel quale si trovava l'impianto, aveva addirittura un evidente interesse qualificato, nulla gli potrebbe impedire di scoprire i decibel. Peraltro le rilevazioni Arpa erano state compiute proprio nel suo appartamento.
Insomma: la richiesta di avere maggiori informazioni sui rumori presenti in condominio è tutt'altro che irragionevole e il condomino ha diritto di ottenere risposta.