di Valeria Zeppilli - Non sempre se una madre ha una personalità caratterizzata da aspetti nevrotici non può essere esclusiva affidataria dei figli: se la donna è comunque accogliente con i minori, può ben prendersene cura da sola. Specie se il padre è violento e terrorizza i piccoli.
Questo almeno è quanto stabilito dal Tribunale di Roma con la sentenza numero 17272/2015, che, in forza dei comportamenti molesti e prevaricatori dell'uomo, gli ha anche addebitato la separazione.
Nonostante le sue richieste e anche se i suoi redditi sono decisamente inferiori a quelli della ex moglie, di conseguenza, al marito non spetterà nulla a titolo di assegno di mantenimento.
Nel ricostruire la vicenda, assai delicata e complessa, il giudice capitolino ha raccolto dati e analizzato vicende della vita coniugale, riscontrando un atteggiamento dell'uomo assolutamente grave e pregiudizievole, protrattosi per tutta la durata del matrimonio tanto da cagionare ai figli danni irreversibili.
Il Tribunale, poi, pur non negando che la madre è afflitta da alcune difficoltà psicologiche ed ha una carente attitudine educativa, ha rilevato che la stessa ha comunque sempre tenuto nei confronti dei piccoli un atteggiamento accogliente ed affettuoso.
La separazione, quindi, non può che essere addebitata al marito, unica causa della distruzione della comunità familiare, mentre i figli vanno affidati alla donna, nella quale gli stessi individuano il principale punto di riferimento emotivo.