Decisive le testimonianze degli "amici" che confermano di aver visto le foto relative alla relazione extraconiugale

di Marina Crisafi - Su Facebook si sa non si può nascondere nulla, tanto meno una relazione con foto e dichiarazioni d'amore. E se ad essere beccato è un marito per le corna (non solo virtuali) piantate alla moglie, sono dolori. Scatta infatti l'addebito della separazione perché le immagini pubblicate sul social network rappresentano una grave offesa alla dignità della consorte rendendo intollerabile la prosecuzione della convivenza. Ad affermarlo è la prima sezione civile del Tribunale di Roma, con la sentenza n. 456/2016, accogliendo la domanda di una donna che chiedeva attribuirsi l'intera responsabilità per la fine della vita coniugale al marito.

Se è vero che non basta l'inosservanza dell'obbligo di fedeltà per far scattare di per sé l'addebito della separazione, ma occorre una violazione particolarmente grave che rende impossibile mandare avanti l'unione matrimoniale, tale può ritenersi, infatti, per il giudice capitolino la condotta contestata all'uomo che davanti al popolo di Facebook ha ostentato senza problemi il legame extraconiugale, come dimostrato dalle foto scaricate dalla donna e allegate al ricorso che mostravano chiaramente la relazione affettiva.

Ma ad incastrare l'uomo non sono solo le foto. A deporre in suo sfavore anche i testi, le cui deposizioni concordi e puntuali confermano quanto sostenuto dalla moglie suffragato dalle foto viste online, per cui nessun dubbio può sussistere, tanto che lo stesso interessato rinuncia alla prova contraria.


Foto: 123rf.com
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