Ma cosa c'è di vero dietro questa frase? Davvero il lavoro per i giovani non c'è? Cerchiamo di effettuare un'analisi lucida ed onesta sul settore e sui vari dati statistici che vengono diffusi.
Cosa dicono i dati?
Prima di scendere nei particolari è giusto evidenziare e ricordare che le società di tutti i Paesi non sono perfette per questo è impensabile garantire un posto di lavoro ad ogni abitante di questa terra. La disoccupazione è un fenomeno sempre esistito in Italia (anche quando il paese attraversava un periodo florido come negli anni '80 e '90), indipendentemente dalla capacità o meno dei partiti politici al governo e dalle riforme che si sono susseguite, perché, sono gli stessi limiti delle società in cui viviamo che non possono assicurare lavoro ad ogni cittadino.
Ma aldilà di questa premessa, la situazione è davvero così catastrofica come emerge dai dati diffusi?
Ogni mese vengono forniti dagli organi preposti dati sulla disoccupazione italiana. Ad oggi le statistiche dichiarano che la disoccupazione in Italia è all'11,4%, ma vi siete mai chiesti cosa significano questi dati?
In Italia siamo circa 60 milioni di abitanti e quando si parla di disoccupati ovviamente ci si riferisce alla popolazione atta al lavoro. Sono quindi esclusi bambini e pensionati.
Oggi le persone considerate atte al lavoro sono circa 31 milioni quindi quando si parla dell'11,4% della disoccupazione ci si riferisce a questi 31 milioni. Per cui i disoccupati sono circa 3 milioni. Certo non pochi, ma neanche così tanti: dai dati considerati emerge, infatti, che quasi il 90% della popolazione italiana in grado di lavorare un impiego lo possiede e per un paese dove molti dicono che sia allo sbando e che stia peggio della Grecia non crediamo che siano dati catastrofici.
La capacità di trovare lavoro
Ma se la situazione lavorativa italiana non è così catastrofica, perché non si trova lavoro? Anche per questo, almeno in parte, c'è una spiegazione. La domanda da porsi è: siamo davvero capaci di cercare un'occupazione?Sulla base dell'esperienza decennale maturata sul campo, con il portale BlogLavoro.com sembrerebbe proprio di no.
Il portale esiste dal 2007 e da quasi 10 anni pubblica quotidianamente annunci ed offerte di lavoro. Nel corso di questo decennio, moltissimi degli utenti interessati agli annunci non si sono candidati correttamente, non solo non fornendo lettere di presentazione o curriculum ma pretendendo di candidarsi lasciando semplicemente un riferimento di contatto (come la propria mail o il numero di cellulare), senza seguire la procedura corretta richiesta dalle aziende che offrivano assunzioni.
Un'adeguata presentazione rappresenta il primo biglietto da visita per trovare lavoro, alla quale deve seguire un curriculum esaustivo e corrispondente al profilo ricercato. Inoltre come si può pensare di essere contattati da un'azienda semplicemente sulla base di una mail, un numero o un commento sul sito web?
76.000 posti vacanti, il paradosso dell'epoca moderna
Inoltre, a smentire i dati che non ci siano posti di lavoro, sono gli stessi "numeri" dei posti ricercati dalle aziende. Posti riservati a personale specializzato in determinati settori.
Basta pensare che solo nel settore digitale ci sono circa 76mila posti vacanti nel nostro paese: posti di lavoro che restano vuoti per mancanza di candidati qualificati.
Tra le figure professionali più ricercate ci sono gli analisti di big data, specialisti in ecommerce, specialisti in social media, progettisti di interazione, specialisti in Customer Relationship management, specialisti in ottimizzazione e marketing per i motori di ricerca, tecnici a supporto dei robot e tante altre...
Il risultato che ne viene fuori è il seguente:
- le aziende che vogliono usare meglio internet cercano professionisti qualificati e fanno fatica a trovarli;
- i neolaureati neodiplomati cercano lavoro e spesso non lo trovano;
- le istituzioni e i soggetti formativi che lavorano per ridurre la disoccupazione spesso fanno fatica ad "aggredirla".
E la situazione, ovviamente, riguarda anche altri settori.
In definitiva, molti giovani dovrebbero capire che il lavoro c'è ed è perfettamente inutile cercarlo in settori dove l'offerta è stata già colmata, è lapalissiano che non riusciranno mai a trovare impiego e si accoderanno al folto coro dei "Non c'è lavoro per i giovani".
Basterebbe guardare alle nuove "nicchie", come quella digitale e non solo, dove c'è un'enorme domanda di lavoro che non viene soddisfatta e poca concorrenza.
Insomma, oggi cercare lavoro è diventato un vero e proprio lavoro!