di Marina Crisafi - I contratti che regoleranno i rapporti di convivenza delle coppie di fatto passeranno dagli avvocati. A prevederlo espressamente è il testo del ddl sulle unioni civili sul quale ieri il Governo ha posto la fiducia e che, con molta probabilità, diventerà legge dello Stato entro domani.
Il testo andrà ad innovare l'ordinamento italiano inserendo due nuovi istituti che affiancheranno quello tradizionale del matrimonio. Nello specifico, si tratta delle unioni civili, riservate alle coppie formate da persone appartenenti allo stesso sesso, e delle convivenze di fatto (fruibili sia dalle coppie etero che omo), entrambe differenziate sul fronte dei diritti e dei doveri, sia personali che patrimoniali (leggi in merito: "Unioni civili: ecco come cambia la famiglia").
Per quanto concerne le coppie di fatto, il "salto di qualità" compiuto dalla riforma sarà rappresentato dalla sottoscrizione del "contratto di convivenza" previsto dal comma 50 del testo, con cui le parti potranno disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune.
Ed è proprio su questo fronte che nasce la nuova competenza in capo ai professionisti legali che, insieme ai notai, saranno chiamati ad autenticare la sottoscrizione dell'atto (pubblico o scrittura privata), nonché le sue modifiche e la sua risoluzione.
Non si tratterà inoltre di una mera certificazione dell'autografia delle firme. L'avvocato e il notaio infatti dovranno fare qualcosa in più: attestare la liceità dell'accordo, in conformità alle norme imperative e all'ordine pubblico.
Spetterà sempre ai professionisti che ricevono l'atto provvedere, ai fini dell'opponibilità ai terzi, a trasmetterne copia (entro i successivi 10 giorni) al comune di residenza dei conviventi per l'iscrizione all'anagrafe.
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